Botta e risposta tra il leader di Azione Carlo Calenda e il presidente del M5s Giuseppe Conte. Un 'confronto' a distanza, nato da un appello lanciato da Calenda al candidato alla segreteria del Pd, Stefano Bonaccini, a lavorare insieme perché venga introdotto il salario minimo a 9 euro. Una proposta che ha fatto saltare sulla sedia il leader dei Cinquestelle: "Ma cos'è siamo su scherzi a parte?", ha tuonato. "Calenda stamattina si è svegliato?'.

Sentendosi chiamato in causa, il co-fondatore del Terzo Polo è ricorso ai social e su Twitter ha pubblicato un post nel quale non le manda a dire: "Caro Giuseppe -ha scritto- queste sono risposte da adolescente capriccioso. Io sostengo la necessità del salario minimo da anni, la differenza è che tu sei stato premier e non l’hai varato. Discutiamone anche con il Pd e altre forze politiche. Seriamente".

A quel punto, Conte ha replicato, tentando di chiudere la vicenda: "Calenda si guardi allo specchio con quel tweet e si riconosca -ha detto a margine di un evento elettorale a Milano-. Questa non è politica e io non voglio rispondere agli insulti. Piuttosto è lui l’adolescente capriccioso". In ogni caso, "se anche lui si è deciso ad appoggiare questa misura che noi sosteniamo da tantissimi anni, potrà aggiungere i suoi voti alla nostra proposta". Del resto, ha concluso, "io ho presentato un proposta di legge anche in questa legislatura, quindi se arrivano i suoi voti, ben vengano".