Le Organizzazioni di categoria Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio hanno proclamato uno sciopero nazionale dei Gestori degli impianti di rete ordinaria a marchio IP e TotalErg per mercoledì 5 giugno prossimo.

E’ quanto contenuto in una nota congiunta delle sigle sindacali diffusa in seguito alle decisioni assunte nel corso di una riunione degli organismi dirigenti avvenuta lo scorso 10 maggio.

“Il gruppo api/IP – si legge nel comunicato- continua a dare ampia dimostrazione nei fatti di essere completamente disinteressata allo stato di grandissima sofferenza delle proprie gestioni, rendendosi sostanzialmente indifferente a qualsiasi sollecitazione negoziale delle organizzazioni rappresentative".

"La Compagnia  - accusano - non ha mostrato nessuna credibile e concreta disponibilità alla contrattazione del rinnovo degli Accordi collettivi ampiamente scaduti e all’adeguamento delle condizioni normative e soprattutto economiche, ormai sotto la soglia di sopravvivenza, così come, per altro verso, nessuna soluzione alle criticità strutturali persino sul piano amministrativo che impediscono ai Gestori di disporre anche dei cospicui rimborsi a loro credito, attesi da mesi".

I gestori denunciano il ricorso sovente alla contrattazione one to one e il "diffusissimo posizionamento aziendale di prezzo, in special modo se messo in relazione alla inusitata forbice imposta tra il prezzo self e quello servito, che in questi anni ha contratto volumi di vendita e marginalità, sia complessiva che prolitro, della stragrande parte degli impianti con Gestore, pur consentendo all’Azienda di conservare intatta la soddisfazione del proprio unilaterale interesse".

"In un tale contesto - conclude la nota sindacale - esperito inutilmente ogni altro tentativo dialettico e pur con la dichiarata intenzione di sollecitare il gruppo api/IP ad un confronto finalmente leale e reciprocamente rispettoso delle differenti quanti legittime esigenze, le Organizzazioni di categoria hanno deciso di chiamare i Gestori ad una prima dimostrativa chiusura dei punti di vendita, a cui faranno seguito altre di maggiore durata, dove l’Azienda intendesse sottovalutare questo ulteriore segnale messo a sua disposizione".

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