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Secondo gli investigatori della Guardia di finanza, lo schema fraudolento sarebbe stato sviluppato proprio avvalendosi della possibilità di fruire dell'agevolazione fiscale mediante il meccanismo dello sconto in fattura e della successiva cessione del credito ad istituti bancari o ad altri intermediari finanziari.
La società avrebbe dapprima attestato l'esecuzione degli interventi di ristrutturazione edilizia esterna, acquisiti mediante l'opzione dello "sconto in fattura" ,figurando come fornitore di lavori che ha praticato gli sconti e, successivamente, avrebbe provveduto ad accettare le comunicazioni facendo transitare nel proprio cassetto fiscale i crediti di imposta maturati.
Le comunicazioni inserite nella piattaforma informatica sono state qualificate come documenti attestanti operazioni oggettivamente inesistenti e, al fine di rendere più difficoltosa la ricostruzione finanziaria e far disperdere il profitto del reato, i crediti di imposta sono stati ceduti a soggetti terzi (persone fisiche e giuridiche), i quali, a loro volta, li hanno incassati in denaro liquido presso gli intermediari finanziari interessati.