"Sei una scimmia", sarebbe stato questo l'insulto rivolto a una cestista 17enne della Happy Basket Rimini durante la partita contro la Nuova Virtus Cesena lo scorso lunedì.

Come riporta Rimini Today, la vicenda sarebbe avvenuta sugli spalti nel momento in la squadra ospite era in vantaggio e dalla gradinata si è levato l'urlo di una donna, supporter cesenate e madre di una delle giocatrici, mentre stava facendo una diretta su Facebook. "Sei una scimmia, non ti vergogni?", e poi la minaccia "Stai attenta!". La giocatrice ha sentito gli insulti ed è andata ad affrontare la signora.

La prontezza dei dirigenti della squadra di Rimini è stata fondamentale per evitare un potenziale scontro fisico tra la ragazza e l'adulta, che nel frattempo, probabilmente resasi conto della gravità delle parole, avrebbe cercato di giustificarsi, "mi è uscito dalla bocca, non l'ho detto con intento razzista". Intanto l'atleta è stata allontanata dal campo di gioco dall'arbitro. Il video della diretta, pubblicato sulla pagina Facebook della signora, è stato poi rimosso dal social ma era già stato diffuso sulle chat di Whatsapp diventando virale.

La squadra Happy Basket Rimini ha confermato l'intenzione di presentare una denuncia presso i carabinieri e quanto accaduto sarà sottoposto all'attenzione degli organi di giustizia sportiva, i quali esamineranno il rapporto dell'arbitro. La Nuova Virtus Cesena, che ha trionfato nella partita, ha manifestato il proprio dissenso in modo chiaro inviando una lettera al presidente dell'Happy Basket Rimini.

La squadra "desidera esprimere le più sincere scuse e si dissocia per il comportamento inqualificabile e offensivo di un genitore non tesserato Nvc -si legge nella nota -. Riconosciamo che quanto avvenuto è un comportamento grave frutto di una iniziativa personale di un genitore che esula dallo spirito della nostra società che da sempre si batte e si distingue per promuovere principi etici e sani".

"Siamo profondamente imbarazzati e mortificati - prosegue la lettera - per l'offesa arrecata e comprendiamo quanto 'la parola' pronunciata abbia ferito la vostra tesserata. Non ci sono scuse per quanto accaduto e ci impegniamo a intraprendere azioni versi i genitori e atlete per assicurarci che situazioni simili non si ripetano in futuro. Vi chiediamo scusa e speriamo che, un fatto così grave, non possa ledere i rapporti tra le nostre società".