Avrebbe sottratto un “Gratta e Vinci” da 100mila euro a un suo cliente e avrebbe provato a consegnare all'uomo solo 7.800 euro in contanti, sostenendo che fosse giusto così. In realtà quella somma era pari a una vincita da 10 mila euro al netto delle tasse, dunque un decimo dell'importo realmente vinto.

L’episodio risale al giugno 2021 e il gestore di un bar tabaccheria alla periferia di Milano è indagato per truffa aggravata. Nei guai anche la compagna, indagata per ricettazione. Lei avrebbe riscattato gli oltre 80mila euro della vincita.

Per la vicenda il pm milanese Cristian Barilli in questi giorni ha notificato l'avviso di chiusura delle indagini in vista della richiesta di processo per i due, mentre lo scorso marzo ha ottenuto dal gip Ileana Ramundo il sequestro preventivo di poco più di 80 mila euro depositati sul conto corrente aperto dalla donna due giorni prima della validazione del tagliando vincente sottratto.

Il caso ricorda quello del tabaccaio napoletano accusato di aver rubato un Gratta e Vinci da mezzo milione di euro a una signora.