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Un giudice del lavoro di Milano ha accolto il ricorso di una lavoratrice padovana pagata 3,96 euro l'ora, definendo lo stipendio "anticostituzionale". In particolare, si legge nella sentenza, è stato violato l’articolo 36, secondo il quale "il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa".
Diritto che, secondo il giudice, non veniva garantito dalla paga offerta dall’azienda per la quale la donna lavorava per 12 mesi all’anno. A riportare la vicenda è l'Adl Cobas che ha sostenuto la causa intentata dalla lavoratrice di Padova contro la Civis, importante società di vigilanza privata con sede legale a Milano.
La donna percepiva uno stipendio netto intorno ai 640 euro, meno del reddito di cittadinanza e sotto la soglia di povertà stimata dall'Istat nel 2020 a 840 euro.