"Ci hanno sorpreso appena usciti dall'università". A parlare all'Adnkronos è Alessio, uno degli esponenti del movimento studentesco "Azione Universitaria" aggrediti all'uscita della facoltà di via Zamboni, a Bologna, dove si stavano tenendo le elezioni universitarie. Al termine delle indagini sono stati iscritti nel registro degli indagati in otto fra ragazzi e ragazze. "Erano almeno in venti - racconta -, forse anche di più, qualcuno impugnava un'asta di una bandiera, quella che avevamo portato per mettere la nostra di 'Azione Universitaria', un altro aveva un moschettone che utilizzava come tirapugni". 

"Ci dicevano 'merde', 'vie da Bologna', 'dovete andare via di qua', 'fascisti di merda' e poi ci hanno aggredito con calci e pugni, infierendo, come nel mio caso, quando eravamo già a terra - ricorda -. Era il 19 maggio scorso, ma ricordo i giorni successivi, lo choc, la difficoltà a rimuovere quelle immagini dalla mia testa. Era appena finito lo spoglio dei voti quando siamo usciti per andare a prendere una birra. Tempo 4, 5 secondi, ci siamo ritrovati davanti, intorno, ovunque, una ventina di persone che ci sono venute addosso inizialmente con insulti, minacce e spintoni, dopo di che sono partite anche le percosse". 

"Sono stato rincorso da almeno 5, 6 persone, buttato a terra e preso a calci. E la cosa paradossale è che non stavamo facendo assolutamente nulla - spiega ancora -. Tra l'altro eravamo insieme ad altre associazioni universitarie, con noi c'erano anche ragazzi di centro sinistra, l'ambiente era sereno. Evidentemente gli era arrivata voce che eravamo lì e ci hanno aspettato fuori. Ci hanno riconosciuto dalle bandiere che avevamo - conclude -, dai simboli sulle nostre maglie, indossate proprio per le elezioni, per quello che sarebbe dovuto essere un momento bello di festa".