E' in crescita in Italia il numero delle persone transgender: si stima che questa condizione interessi lo 0,5-1% della popolazione generale, quindi circa 500.000 persone. Ma il mondo transgender, specie sul versante salute, resta ancora poco conosciuto. Per questo motivo l'Istituto Superiore di Sanitàm, insieme a sette dei principali centri italiani per la gestione clinica delle persone transgender, ha deciso di avviare uno studio per raccogliere informazioni sulle problematiche cliniche e lo stato di salute di questa fascia di popolazione e capire se vi siano fattori associati ad un maggior rischio di malattie.

L'iniziativa vede il coinvolgimento della Società italiana di endocrinologia (Sie) e arriva nel momento in cui è accesso il dibattito sul ddl Zan.

"Negli ultimi tempi la condizione delle persone transgender è finita sotto i riflettori proprio per il ddl Zan, il dibattuto disegno di legge che prevede l'inasprimento delle pene per i reati gravati da motivazioni discriminatorie basate su orientamento sessuale, etnie e disabilità", sottolinea Erika Limoncin, Psicosessuologa all'Università Tor Vergata di Roma. Il punto, rileva da parte sua Annamaria Colao, presidente neo eletto Sie, è che "si sente il bisogno di inquadrare dal punto di vista legislativo delle forme di protezione" per questa fascia di persone.