In migliaia in piazza a Roma per chiedere lo sblocco delle cessioni dei crediti fiscali. Partitalia, associazione delle partite iva, insieme alla Class Action nazionale dell’edilizia, alla Federazione artigiani commercianti italiani, a Le partite iva Italia, all’Associazione tecnici e costruttori, Edil Cons-sì e Confederazione sindacati lavoratori europei. Tutti insieme per contestare le modalità con le quali il governo Draghi ha cambiato le regole sulle cessioni dei crediti. L'accusa rivolta all'Esecutivo è di aver creato incertezza per aziende e clienti mettendo a rischio il futuro di oltre mezzo milione di famiglie italiane.

"Il governo recepisca le richieste del comparto e ridia slancio a un’economia messa in ginocchio prima dalla pandemia e poi dalla guerra. Non c’è tempo da perdere", afferma Michel Fabrizio, vicepresidente di Partitalia. Piccoli e medi imprenditori lamentano di ritrovarsi con il cassetto fiscale pieno di crediti che non riescono a riscuotere e, contemporaneamente, con i conti in rosso, poiché gli istituti bancari non concedono più finanziamenti.

Le sigle chiedono che una propria delegazione venga ricevuta al Mef. "Siamo a un giro di boa - continua Michel Fabrizio -, sul Superbonus quasi tutti i partiti sembrano concordi nel voler salvare una misura che ha fatto ripartire l’edilizia e tutta l’economia italiana. Viene allora da chiedersi per quale motivo Draghi e Franco si ostinino a non voler ascoltare quanto chiedono imprese e lavoratori" conclude. 

Fra i manifestanti anche tanti sardi: "Oggi siamo a Roma a protestare con le imprese edili, impiantisti, ingegneri e fornitori - spiegano i pattadesi Gabriele Arminu e Bastiano Putzu, imprenditori del settore -. Siamo in migliaia da tutta Italia nella capitale per manifestare contro il blocco cessione del credito".

"Pattada e Sassari - spiegano - in base agli abitanti hanno tantissimi lavori aperti e non incassati così come sta avvenendo in tutta la Sardegna. Per il nostro paese, tra l'altro, il settore edile è fondamentale essendoci un impressionante numero di imprese. Per questo non potevamo mancare oggi a Roma per fare sentire la nostra voce".