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"Possiamo non essere d'accordo sul superbonus al 110%, e non siamo d'accordo sulla validità di questo provvedimento. Cito solo un esempio: i prezzi degli investimenti necessari per attuare le ristrutturazioni sono più che triplicati, perché il 110% di per sé toglie l’incentivo alla trattativa sul prezzo. E quindi, questo è il risultato". Lo afferma il presidente del Consiglio Mario Draghi, nelle repliche agli interventi degli eurodeputati nella plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo.
Commenta in una nota il deputato M5S Riccardo Fraccaro: "Draghi ha dichiarato di non essere d'accordo sul superbonus; sinceramente lo avevamo già dedotto dai continui blocchi e dalle modifiche apportate alla misura nei mesi scorsi che di fatto hanno rischiato di renderla inutilizzabile. Vorrei ricordare al nostro presidente del Consiglio che il superbonus è espressione della volontà parlamentare di tutte le forze politiche, e per questo, anche se il suo giudizio personale è negativo, non può boicottare una misura che peraltro in più occasioni ha ricevuto lodi dalla stessa Unione Europea".
Draghi non è d'accordo col superbonus 110%? "Il M5S prende atto di questa posizione del presidente Draghi ma si opporrà a qualsiasi smantellamento di tutte quelle misure che hanno funzionato e permesso al Paese di uscire dalla crisi economica post-pandemica, tra cui il superbonus" sottolinea, parlando con l'Adnkronos, il vicepresidente del Movimento 5 Stelle Mario Turco.
"Lo stesso Draghi aveva preso impegni per la reintroduzione del cashback, peraltro annoverato anche tra le misure principali della delega fiscale", osserva il senatore, già sottosegretario del secondo governo Conte. La tensione tra M5S e Palazzo Chigi continua a salire: meditate l'uscita dal governo? "Noi siamo convintamente dentro questo governo per le urgenze che l'esecutivo, con l'attuale maggioranza, dovrà affrontare. D'altra parte siamo una forza attiva in questo governo". "Sul superbonus abbiamo posto tutte le condizioni per il suo corretto ed efficace funzionamento, sia in termini di controllo sia in termini di efficacia sulla determinazione dei prezzi. Il superbonus non è la causa dell'aumento dei prezzi: lo è la crisi bellica e di approvigionamento che tutta l'Europa sta sostenendo". Le parole del premier Draghi arrivano dopo lo strappo di ieri in Cdm sulla famigerata norma per gli inceneritori, che ha comportato il mancato voto pentastellato sul dl aiuti.