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Si è sfiorata la tragedia a Taranto durante i festeggiamenti in onore di San Giuseppe, lo scorso 19 marzo. Diverse persone sono infatti rimaste ferite a seguito dell'accensione di un falò abusivo, che ha causato una violenta deflagrazione.
Il fatto è accaduto nel tardo pomeriggio in via Grazia Deledda, dove era stata montata una catasta di legno alta più di due metri. Tuttavia, al momento dell'accensione è stata coinvolta dalle fiamme anche una tanica di benzina lasciata troppo vicina, che ha causato l'esplosione.
Pezzi e schegge di legno hanno raggiunto diverse persone, accorse per assistere all'accensione del falò. Tre di loro, inclusa una bambina, sono state trasportate in ambulanza all'ospedale Santissima Annunziata di Taranto, una in codice rosso e due in codice giallo.
Risultate lievemente ferite circa altre 20 persone, recatesi al pronto soccorso per farsi medicare. Il video è diventato virale, ed è arrivato anche il commento del sindaco Rinaldo Melucci: "La sensazione - ha detto - è che vi sia una sorta di netta opposizione al cambiamento, un rifiuto delle regole che noi, invece, dobbiamo contrastare".
Anche l'avvocato Gianfranco Piscitelli, presidente di Penelope Sardegna, è intervenuto sulla vicenda: "Quando le tradizioni popolari, i famosi Falò di Sant'Antonio, diventano sfogo di incoscienza, la tragedia è dietro l'angolo - ha scritto -. In questo video, preso da altra angolazione, si vede chiaramente un adulto versare una tanica di benzina e subito dopo viene mandato un ragazzino a dare fuoco alla catasta"
"Quindi - conclude Piscitelli - non si tratta di ragazzini sprovveduti, incoscienti, ma gente matura e consapevole che resta poi nelle retrovie mandando 'a morte' un ragazzino. Spero che i video facciano giustizia".