Pisa si conferma la città italiana con la Tari più alta, raggiungendo i 595 euro medi per famiglia nel 2024, mentre La Spezia si contraddistingue per una tassa sui rifiuti di soli 170 euro per nucleo familiare. Questi dati emergono da uno studio condotto dalla Uil, che pone la media nazionale della Tari a 337 euro. Secondo l'indagine del Servizio stato sociale, politiche fiscali e previdenziali della Uil, guidato dal segretario confederale Santo Biondo, si osserva un aumento della Tari in tutte le aree del Paese.

Tuttavia, l'impatto maggiore sul reddito netto medio familiare si registra al Sud e in Sardegna e Sicilia, con un'incidenza della Tari pari all'1,34%, più del doppio rispetto allo 0,64% riscontrato nel Nord-Est. La Uil attribuisce questo squilibrio a un sistema inefficiente e carente delle infrastrutture necessarie per ridurre i costi di smaltimento, non giustificato né dalla qualità del servizio né dalla quantità di rifiuti prodotti.

Le città più costose individuate dalla Uil includono Brindisi con 518 euro, Trapani con 511 euro, Genova con 508 euro, Pistoia con 504 euro, Napoli con 493 euro, Reggio Calabria con 487 euro, Barletta con 485 euro, Siracusa e Asti con 481 euro. Dall'altra parte, tra le città meno care si trovano La Spezia con 170 euro, Belluno con 186 euro, Novara con 189 euro, Brescia con 195 euro, Ascoli Piceno con 200 euro, Trento con 202 euro, Macerata con 204 euro, Vercelli con 205 euro, Udine con 211 euro e Pordenone con 214 euro. Le città metropolitane come Roma e Milano si collocano rispettivamente intorno ai 326 e 306 euro per nucleo familiare.

Per condurre l'indagine, è stato preso in considerazione il "reddito netto medio familiare senza affitti figurativi" dell'anno 2023, escludendo le imposte e i contributi e il valore degli affitti figurativi, e confrontato con le medie della Tari nelle diverse regioni geografiche del Paese. Nel 2024, le famiglie del Sud (incluse le isole) hanno speso in media 388 euro, in contrasto con i 278 euro del Nord-Est. In particolare, l'incidenza della Tari sul reddito familiare è dell'1,34% nel Mezzogiorno, più del doppio rispetto allo 0,64% rilevato nel Nord-Est.

"Questo squilibrio non è giustificato né dalla qualità del servizio né da una maggiore produzione di rifiuti, ma è il risultato di un sistema inefficiente e privo delle infrastrutture necessarie per abbattere i costi di smaltimento. Peraltro, - sottolinea la Uil - il sistema complessivo di gestione dei rifiuti vive purtroppo diverse criticità come, ad esempio, la carenza di un'adeguata rete di impianti di raccolta e trattamento, il persistente ricorso allo smaltimento in discarica e i poco soddisfacenti livelli di differenziazione dei rifiuti e recupero delle risorse. Tutte cose che si accentuano in alcune aree del Paese".