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Salgono a 5 le vittime dell'esplosione nel sito Eni di Calenzano avvenuta durante la mattinata di ieri, lunedì 9 dicembre: sono stati ritrovati infatti i tre dispersi. Si tratta di tre autotrasportatori e due membri della squadra di manutenzione della Basilicata, più i 26 feriti, a comporre il drammatico elenco di questa tragedia, che verrà probabilmente ricordata come la strage degli autotrasportatori.
Al momento dell'esplosione, i loro mezzi erano parcheggiati sul posto, quando improvvisamente un boato assordante ha generato una densa nuvola nera derivante dalla combustione degli idrocarburi, visibile anche da numerosi comuni limitrofi. Un operatore aveva dato l'allarme alcuni secondi prima del dramma, ma subito dopo c'è stata la deflagrazione a cui è seguita una serie di esplosioni che hanno investito almeno cinque cisterne.
La Procura di Prato ha aperto un'inchiesta e una delle ipotesi di reato sarebbe omicidio colposo plurimo ed è stato proclamato oggi uno sciopero di due ore con assemblea e presidio davanti alla raffineria Eni di Livorno. "Lo sgomento - hanno affermato i sindacati Fim Fiom Uilm di Livorno e il Coordinamento Rsu delle ditte dell'indotto Eni - è per quei lavoratori e per le loro famiglie, questa è una guerra silenziosa che sembra non finire mai e suscita interesse sempre solo dopo tragedie come questa. Non si può morire lavorando".