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Nella foto in alto: Nabil Dhahri e Elisa Mulas
Il Comune di Sassuolo proclamerà una giornata di Lutto Cittadino nel giorno dei funerali di Elisa Mulas, Simonetta Fontana e dei piccoli Ismaele e Sami.
“Una tragedia immane – commenta il Vicesindaco Camilla Nizzoli – che ha colpito l’intera città e non solo. Non appena gli organi inquirenti daranno il nulla osta e verrà fissata la data delle esequie proclameremo una giornata di lutto cittadino in segno di rispetto per le vittime e per manifestare una vicinanza concreta da parte dell’intera città di Sassuolo. Immediatamente dopo che la notizia ha iniziato a diffondersi, sono state tantissime le telefonate che abbiamo ricevuto da parte di persone che sono intenzionate a fare qualcosa di concreto per la bambina: per questo abbiamo deciso di mettere a disposizione il Fondo di Solidarietà Città di Sassuolo, che esiste da oltre dieci anni, per raccogliere piccole e grandi donazioni da devolvere interamente alla piccola”.
Il Fondo di Solidarietà Città di Sassuolo ha come Iban : IT 27 T 02008 67019 000100984467; la causale da indicare al momento del versamento è “SOSTEGNO MINORE VIA MANIN”.
LA TRAGEDIA Nabil Dhahri, 38enne di origine tunisina, ha ucciso la compagna, i loro due figli e la suocera e poi si è tolto la vita. È successo ieri pomeriggio a Sassuolo, in provincia di Modena. Scampata al massacro la figlia più grande, che la donna aveva avuto da una precedente relazione. La bimba era a scuola e anche il bisnonno dei due bimbi uccisi. L'uomo, ultranovantenne, padre di Simonetta Fontana, la suocera uccisa, si trovava a letto perché in condizioni di salute precarie. La scoperta è stata fatta, infatti, proprio in seguito al fatto che il personale scolastico si è allarmato perché nessuno è andato a prenderla all'uscita da scuola, nel pomeriggio.
Secondo l’ipotesi che gli inquirenti stanno prendendo in considerazione, dopo aver ucciso la ex convivente, Elisa Mulas, di origini sarde, i due loro figli e la madre di lei, si è tolto la vita. Alla base di quanto successo, secondo le prime risultanze delle indagini, ci sarebbe una separazione: il rapporto fra i due si era logorato e Nabil sarebbe addirittura arrivato a minacciare la ex compagna di morte, come testimonierebbe una registrazione fatta nei giorni scorsi da Elisa. Per questo motivo la donna, insieme ai due figli, da circa un mese si era trasferita a casa della madre, nell'appartamento dove è avvenuto il massacro. Una casa che l'uomo, comunque, frequentava, per vedere i bambini.
LA TESTIMONIANZA "Mi hanno chiamato dalla scuola, nessuno rispondeva. Quando sono arrivato qui sotto c'era una pattuglia, avevo le chiavi. Siamo saliti, ho aperto la porta, ho visto un corpo a terra...", è la drammatica testimonianza di Enrico Mulas, fratello della 43enne Elisa, il primo ad aprire la porta di casa. "È stata una ragazza sfortunata, ha incontrato le persone sbagliate. Lei, la mamma e i bimbi ci lasciano un grande vuoto", aggiunge.