La polizia ha scoperto un terzo covo in cui si è servito il boss Matteo Messina Messina Denaro, latitante da 30 anni e catturato dai carabinieri del Ros il 16 gennaio scorso a Palermo.

Si tratta di un appartamento a Campobello di Mazara, nel Trapanese, paese in cui sono stati rintracciati anche gli altri due rifugi del capomafia. Gli investigatori hanno isolato la zona e ieri sera sono arrivati anche gli uomini della scientifica per repertare ogni elemento utile all'indagine.

Sempre a Campobello, come informa Tg Com 24, è stata messa sotto sequestro la casa di proprietà della mamma di Andrea Bonafede, prestanome del boss durante la latitanza.

Messina Denaro, intanto, non si è presentato in videoconferenza, dal carcere de L'Aquila, dove si trova detenuto, al processo per le stragi del 1992, quella di Capaci e di via D’Amelio. Al momento non è chiaro, considerate le sue attuali condizione di salute, se parteciperà alle prossime udienze del processo.

Sempre secondo quanto riporta Tg Com 24, il boss avrebbe dovuto sottoporsi alla sua prima seduta di chemioterapia all'interno dell'istituto penitenziario, ma all’ultimo momento avrebbe richiesto un ulteriore intervento del medico, che lo ha visitato per la seconda volta.