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Un anziano, deceduto durante l'indagine, è stato vittima di una truffa per cui sono stati arrestati un carabiniere, un avvocato e altre due persone, per reati tra cui circonvenzione di incapace, violenza privata e truffa aggravata. Secondo gli inquirenti e i magistrati, il carabiniere avrebbe sfruttato la fragilità dell'uomo, residente a Martina Franca, inducendolo a trasferire 184mila euro sul suo conto corrente cointestato alla moglie.
Parte dei fondi destinati al sostegno e all'assistenza dell'anziano anziché essere utilizzata per tale scopo è stata spesa dalla coppia per soddisfare i propri bisogni personali, come estinguere un mutuo, saldare debiti vari e acquistare beni materiali. Una porzione del denaro è stata anche trasferita sui conti bancari della moglie del carabiniere per nasconderne l'origine illecita. Durante le indagini, l'anziano è purtroppo deceduto in condizioni di estrema povertà, mentre si sospettava il coinvolgimento di un avvocato nell'inganno ai danni del malcapitato. Questo legale aveva precedentemente assistito l'ultraottantenne in una disputa legale, ma successivamente era entrato in conflitto con lui per motivi professionali. Una terza persona, legata da rapporti con la vittima e gli altri indagati, si sarebbe invece adoperata per confondere le indagini creando prove false.
Durante l'indagine è emerso che il carabiniere e sua moglie avrebbero ingannato anche una coppia anziana. Sfruttando la vulnerabilità delle vittime, hanno ottenuto la loro fiducia fingendo di avere problemi finanziari e convincendoli a trasferire 20mila euro sul loro conto bancario tramite bonifico.
Insieme alla decisione di applicare gli arresti domiciliari ai quattro indagati, è stato ordinato anche il sequestro preventivo di oltre 200mila euro, corrispondenti al presunto profitto derivante da due frodi, secondo quanto emerso dalle indagini finanziarie condotte dal Nucleo di polizia economico tributaria della Guardia di finanza di Taranto.