Deborah Vanini è morta due giorni fa, lunedì 25 novembre, all’ospedale Niguarda di Milano, dove il 18 settembre scorso ha partorito la piccola Megan. La sua è una storia di amore, di dolore, di disperazione e di scelte, che ha commosso l’Italia intera.

“Il giorno in cui ho scoperto di essere incita, ho scoperto anche di avere un tumore al 4 stadio. uno shock”. È il 22 settembre quando Deborah Vanini, 38enne di Como, scrive queste parole sulla sua pagina Facebook, pochi giorni dopo la nascita della figlia.

La piccola è nata grazie al sacrificio della madre che ha deciso di rifiutare le cure per portare a termine la gravidanza. “Avevo una vita da sogno - racconta Deborah - fino al giorno precedente. Dalla notizia più bella alla più brutta in 25 secondi netti. Dalla gioia più grande alla disperazione più assoluta. Dall’estasi alle pene dell’inferno. Da li il buio. Mesi e mesi di esami, giorni in ospedale, visite estenuanti e dolorose, impedimenti fisici, farmaci, una valanga di farmaci, la maggior parte non compatibili con una gravidanza. Scelte. Scelte più grandi di noi, sulla vita che avevamo creato”.

“Messi davanti alla più difficile al mondo per un genitore, decidere per la vita o meno dei propri figli. Ho pianto notti intere per la paura - confida in quel post la 38enne - per la tensione, per i dubbi. Ho perso la via, mi sono disperata, chiesto perché proprio a me a noi. Ho toccato veramente il fondo, ma poi, con l’aiuto di uno staff Niguarda a dir poco favoloso, amici di vecchia e nuova data, la mamma, il mio angelo Katia Gianquinto e la vera roccia della mia vita, il mio compagno (che non mi ha abbandonata per 1 solo secondo, stando con me h24 anche in ospedale per settimane, e dormendo persino per terra), sono riuscita a trovare anche dei lati positivi in tutto questo, perché ci sono sempre nonostante tutto (e quando ci lamentiamo di qualcosa, valutiamo bene il ‘peso di questa cosa’”.

Deborah Vanini racconta poi del parto: “Speravamo almeno di goderci un parto tranquillo, ma anche qui, la vita, e’ rimasta storta. Un parto prematuro non programmato, una tromboembolia al polmone, una tac d’urgenza preparto, l’ipotesi che potesse farcela lei ma non io, insomma, un film.  Ma la nostra è sempre stata una vita da film. Il primo vero miracolo, nonostante tutto, comunque è avvenuto il 18.09.24, alle 12:15, si chiama Megan, nata a 35 settimane e pesa 1.900kg. Ora, vedremo di attrezzarci per il secondo, anche se più impegnativo. Ma ce la metteremo tutta! Benvenuta piccola Meg, forse tu non lo sai ancora, ma mi ha letteralmente salvato la vita. P.S. Come se non bastasse, in camera di degenza ci hanno rubato un po’ di cose, compreso il mio cellulare e ho presi tutti i contatti”.