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Nel 1972 quando era ancora una bambina, Assunta Casella venne venduta dalla sua famiglia all’uomo che la voleva in moglie per 500mila lire.
Molti anni dopo, a giugno del 2016, viene trovato il corpo di Severino Viora, pensionato di 78 anni e marito di Assunta, nel noccioleto della loro abitazione nel cuneese. L’autopsia aveva rivelato che l’uomo era stato sedato e poi ucciso. Subito i sospetti ricaddero su Assunta, ma lei si è sempre dichiarata innocente e non ha mai fatto capire se ci fosse stato un movente.
La procura aveva chiesto che fosse condannata al carcere a vita. L’avvocato difensore della donna, Marina Bisconti, ha spiegato in aula la vera storia di Assunta e di suo marito. La storia di una donna venduta quando aveva solo 14 anni, a un uomo che aveva pagato per la sua vita, e che l’aveva costretta per decenni a subire maltrattamenti e a prostituirsi.
La Corte d’Appello ha riconosciuto quelle attenuanti, ma ha stabilito che sono equivalenti alle aggravanti. E quindi per Assunta Casella ora è stata confermata la pena a 21 anni e 3 mesi di carcere.