Ha ucciso la propria compagna a coltellate, poi in carcere si è conficcato il manico di scopa in un occhio. Sentendo un servizio al telegiornale, dove veniva chiamato mostro per il delitto della donna, ha ammesso di volersi punirsi con quel gesto estremo che lo ha portato in coma per alcuni giorni.

Il protagonista di questo macabro gesto di autolesionismo è Alexandru Ianosi, un saldatore romeno di 35 anni, che ha ucciso la compagna, Lilia Patranjel, nella notte tra il 22 e il 23 settembre all’interno del loro appartamento a Spinea, in provincia di Venezia. L’uomo aveva confessato il delitto al telefono parlando con i carabinieri.

Nel frattempo l'iter giudiziario va avanti; per il pubblico ministero l'accusa è di omicidio volontario aggravato dal legame della convivenza. I legali del 35enne romeno intendono chiedere una perizia psichiatrica in modo da poter dimostrare che la sera del delitto l'uomo non fosse in lui.