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Come si può spezzare una vita in modo così freddo e brutale scagliandosi contro una povera creatura indifesa? Non abbiamo parole.
L’incantevole cigno Brutus, re indiscusso del Parco Nord che ammaliava i visitatori con la sua travolgente bellezza, è stato brutalmente ucciso e scuoiato da un uomo la notte scorsa.
Lo ha comunicato in una nota il presidente del parco Marzio Marzorati, spiegando che i resti dell'animale sono stati trovati la mattina seguente dalle Guardie del parco e dalle Guardie Ecologiche Volontarie.
“Grazie alle immagini registrate dalle telecamere presenti nell'area, le guardie stanno lavorando per l'identificazione della persona che ha ucciso il cigno. Si tratta di una brutale violenza inammissibile che non possiamo assolutamente tollerare perché é un atto grave contro un essere vivente. In queste ore stiamo ricevendo moltissimi messaggi sui social da persone preoccupate, tristi e anche arrabbiate per quanto successo al nostro amato cigno, questo è un segnale di sensibilità e solidarietà da parte di tutta la comunità che apprezziamo" commenta Marzio Marzorati.
Brutus era presente fin dalla creazione del lago di Niguarda nel 2015, ne era diventato il simbolo ed era stato chiamato Brutus in riferimento al carattere poco amichevole tipico dei cigni.
Lo stesso drammatico giorno, ha perso la vita anche Bianchina, incrocio tra un’anatra e un germano; per la sua bellezza sbarazzina e la sua simpatia, era la regina del laghetto di Villa Reale a Monza. L’aggressione a Bianchina è avvenuta in pieno giorno sotto lo sguardo dei visitatori: un cane lasciato libero, contrariamente a quanto prevede il regolamento dei Giardini reali, ossia l’obbligo del guinzaglio, ha attaccato Bianchina che non ha fatto in tempo a mettersi in salvo nell’acqua. Sono intervenuti i volontari dell’Enpa che ne hanno constatato il decesso.
In questo caso l’indignazione e la rabbia sono contro i padroni dei cani che non rispettano le regole e considerano il giardino un luogo di svago per i loro amici a quattro zampe.
I casi di Brutus e di Bianchina dimostrano ancora una volta che molti esseri umani non meritano la bellezza che la natura quotidianamente ci dona, e che tante bellissime creature sono purtroppo sfortunate ad incontrare certi individui nel loro cammino di vita.
Riposate in pace Brutus e Bianchina, e speriamo sempre, anche se diventa ogni giorno più difficile, in un mondo migliore in cui tutti gli animali possano vivere in pace e a lungo! E che chi commette certi atti orribili venga sempre punito!