PHOTO
Un terzo degli ospedali italiani non è adeguato alle norme antincendio, così come alle regole sulla sicurezza antisismica e sulla staticità. E' quanto emerge da una ricerca della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere basata su un campione di aziende distribuite sul territorio nazionale.
"E' un problema che non riguarda solo i piccoli ospedali, ma anche strutture ospedaliere importanti", ha detto all'ANSA il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore. Il nodo è la difficoltà ad adeguarsi alla normativa e alle sue scadenze, non facili da rispettare per motivi legati all'organizzazione dell'attività, sia per la carenza di finanziamenti. La normativa è la Regola tecnica del 2015, che prevedeva una serie di passaggi da completare sostanzialmente entro il 2022 e successivamente prorogata più volte (attualmente l'ultima scadenza è nel 2025. Tuttavia, il tempo per presentare un piano di interventi scadeva nel 2016.
"Pianificare gli interventi era indispensabile, ma per farlo bisognava contare su finanziamenti. Di conseguenza alcune strutture non sono state in condizione di pianificare". Il problema, secondo Migliore, non è nella normativa: questa "è giusta, non chiediamo una revisione, ma è necessario fermarsi per fare una fotografia reale della situazione e disegnare un nuovo programma di interventi alla luce della possibilità di finanziamento degli interventi stessi. Senza finanziamenti la normativa diventa utopica".
La speranza, ha aggiunto, è che Stato, Regioni, Comuni e aziende sanitarie si possano "sedere a un tavolo per mettere a punto un piano di interventi realistico e aderente alla possibilità di intervento reale".