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“Non meritava di morire così. I genitori sono devastati dal dolore, la mamma è distrutta, sta molto male. Anna era la sua unica figlia. Era fidanzata con Tommaso da un anno e mezzo”. A parlare, in un’intervista a Repubblica, è una delle più care amiche di Anna Bellisario, la 20enne morta dopo aver mangiato un tiramisù vegano in un fast food di Milano per uno choc anafilattico.
La ragazza era allergica alle proteine del latte e per questo, quando ha ordinato il dolce, ha chiesto “rassicurazioni sul fatto che il tiramisù non contenesse latte”, ha detto il fidanzato ai magistrati di Milano.
Ma solo dopo due cucchiaini di dolce, Anna ha iniziato a star male: come riporta Fanpage, la ragazza ha avuto un violento choc anafilattico che l'ha costretta al ricovero, a un coma di dieci giorni e poi alla morte. Prima di finire in pronto soccorso, avrebbe utilizzato un antistaminico, un cortisone e un altro farmaco broncodilatatore che purtroppo non sono finiti a nulla.
Il pubblico ministero Luca Gaglio ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Gli indagati sono al momento quattro e appartengono tutti all'azienda che produce i vasetti di Tiramisù, che è stato ritirato dal ministero della Salute perché quello ingerito dalla ragazza conteneva tracce di latte, non indicate sull'etichetta.
Un altro elemento emerso dalle indagini è che le uova erano un altro prodotto a cui Anna era allergica, ma in misura molto inferiore rispetto all'allergia ai latticini di cui soffriva da quando era piccola.
La giovane, infatti, nel corso di quella cena, mangiò anche un panino con una maionese prodotta dal locale, nella quale sono state trovate tracce di uova.
“Ci conosciamo da tanti anni, ho ricordi meravigliosi con lei. Una persona speciale. Si prendeva sempre cura di sé ed era molto seguita dalla famiglia”, ha raccontato un'amica a Fanpage.