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S. non ha potuto tornare in Sardegna perché priva del green pass, ma la compagnia aerea avrebbe accettato il suo tampone negativo assicurandole anche il rientro con un altro tampone negativo. Adesso si trova a Barcellona terrorizzata di non poter tornare in Sardegna: “Mia madre è a casa con il covid e io non posso raggiungerla per aiutarla, sto vivendo l’inferno. Questo è un sequestro di persona!”
Protagonista di un incredibile odissea, in lacrime, e ormai esausta dalla paradossale situazione che sta vivendo, al telefono ci racconta del suo viaggio in Spagna. Dal 10 gennaio 2022 col nuovo Decreto Legge è necessaria la certificazione per viaggiare su navi, aerei, treni, autobus e metro. Lei parte l’11 gennaio dall’aeroporto di Cagliari con un volo Ryanair per Fuerteventura e la compagnia aerea le avrebbe assicurato che, anche per il volo di ritorno non ci sarebbero stati problemi: nessuno le avrebbe chiesto il green pass, ma solo il tampone negativo in base alle normative del Governo spagnolo essendo una “continuazione di volo”. Tutto bene, quindi, per il viaggio che la porta a Fuerteventura, dove i giorni trascorrono tranquilli all’insegna del divertimento e della spensieratezza. Fino a quando arriva il momento di ripartire e tornare in Sardegna.
“Non ci sono diretti Barcellona-Cagliari quindi ho fatto scalo a Bergamo, sempre in possesso del tampone negativo, ed è cominciato l’inferno” - ci racconta S. con la voce rotta dalle lacrime – “un giorno e una notte abbandonata in aeroporto a Bergamo senza mangiare né bere perché rimasta senza soldi - continua - mi sono rivolta ad un operatore dell’aeroporto per chiedere aiuto, mi ha risposto: “Non deve dirlo a me, telefoni a Draghi” – Ho chiesto aiuto anche a Polizia e Carabinieri, mi sono rivolta alla Regione, all’ambasciata ma non hanno potuto fare niente. Una ragazza nella mia stessa situazione ha avuto un brutto attacco di panico, i medici dell’aeroporto le hanno consigliato venti gocce di valium”.
Si ferma un attimo per riprendere la padronanza della sua voce rotta, ancora una volta, dal pianto.
“Ho dovuto chiamare i miei genitori perché potessero farmi avere dei soldi, (ho speso più di 200 euro di tamponi)e ho ripreso l’aereo per la Spagna, solo lì ho potuto mangiare un panino e bere dell’acqua. Se non avessi avuto la mia famiglia adesso starei per strada. Sono in un brutto stato depressivo e terrorizzata di non riuscire a tornare a casa solo con il tampone negativo”.