PHOTO
Dopo due mesi di silenzi e dubbi (circa i 12 milioni pagati dallo Stato per la liberazione), in un'intervista a La Repubblica parla Vanessa Marzullo, una delle due giovani volontarie rapite in Siria dal Fronte Al Nusra e liberate il 15 gennaio. E lo fa scaturendo non poche polemiche e critiche visto che la giovane ha annunciato che tornerà in Siria con Greta.
"Gli insulti passano. Il fango e le cattiverie me le sono tolte di dosso. Ho ripreso gli studi. Io e Vanessa Ramelli torneremo ad aiutare il popolo siriano", ha affermato.
"Chi ha lavorato con noi in questi anni – si legge - sa quello che abbiamo fatto e come lo abbiamo fatto.
L'ex ministro Giorgia Meloni, deputato e co-fondatrice di Fratelli d'Italia, commenta la notizia sul proprio profilo Facebook: “Vanessa e Greta vogliono tornare in Siria? Prima restituiscano agli italiani tutti i soldi che lo Stato ha speso per loro. E, vista, la scelta consapevole delle due, mi auguro che questa volta, in caso di nuovo rapimento, il Governo non voglia pagare un nuovo riscatto”.
Intanto, nell’intervista la 21enne ribadisce, inoltre, che non ha nulla di cui vergognarsi: "Siamo andate in Siria da volontarie con il progetto per il quale abbiamo lavorato per quasi tre anni: "Assistenza sanitaria Siria". E' dal 2012 che aiutiamo il popolo siriano massacrato da una dittatura tremenda - spiega - di fronte alla quale il mondo ha fatto e fa ancora niente".
Vanessa Marzullo risponde con un no anche alla domanda se si siano esposte al pericolo poiché avevano avuto contatti con i guerriglieri jihadisti: "non è assolutamente vero perché abbiamo avuto contatti solo con la popolazione civile”.