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Un business del gasolio a tariffe calmierate, nel momento del boom dei rincari, smascherato dalle Fiamme Gialle di Pescara. Il sistema era attivo in tutta la Penisola: 172 persone sono state denunciate per emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio, auto riciclaggio e bancarotta fraudolenta. L'Iva evasa è di oltre 45 milioni di euro. La Guardia di Finanza ha sequestrato quasi 8 milioni. La notizia è riportata da Tg Com 24.
Si trattava di un vero e proprio sistema piramidale: ai vertici, fornitori nazionali e comunitari di petrolio dai quali società "cartiere" del tutto fittizie e per niente operative, rappresentate da prestanome appositamente reclutati, nullatenenti, e che non hanno mai operato nel settore carburanti, acquistavano l'oro nero senza applicazione dell'Iva, per poi rivenderlo alle "pompe bianche" a prezzi stracciati, di nuovo senza versare l'imposta.
Le autocisterne piene a prezzi “convenienti” venivano così vendute ai distributori, generando un mercato nero, a meno della metà del costo medio del gasolio. Nonostante fosse trasportato a migliaia di chilometri di distanza, non risentiva di alcun incremento di valore, salvo poi finire nelle vetture dei consumatori finali a prezzi stellari.
Nel sistema fraudolento non mancavano le fatture false, mediante cui veniva simulato un allineamento dei prezzi di vendita a quelli di mercato. La differenza pagata in più veniva poi restituita in contanti.