Il virologo milanese Massimo Galli, già primario del reparto di Malattie infettive all’Ospedale Sacco di Milano, risulta tra i 33 indagati della procura di Milano per un’inchiesta su concorsi truccati all’università. Tra gli indagati, 24 sono docenti universitari di importanti Atenei delle province di Milano, Pavia, Torino, Roma e Palermo.

Galli, secondo l'ipotesi di reato, come professore ordinario di malattie infettive all’Università degli Studi di Milano, nella veste di presidente della commissione giudicatrice della selezione bandita nel giugno 2019 per un posto di professore di ruolo di seconda fascia all’Università Statale avrebbe condizionato l’intera procedura allo scopo di penalizzare un candidato a favore di un altro poi risultato vincente.

Galli avrebbe "turbato" con "promesse e collusioni, in violazione de principio di imparzialità", in concorso col dg della Asst Fatebenefratelli-Sacco Alessandro Visconti e la collega Manuela Nebuloni, la procedura per assumere a tempo determinato 4 dirigenti biologi per favorire in particolare "due candidate". Episodio che risale al giugno 2020, come si legge nel decreto dei pm di Milano titolari dell’inchiesta. Assunzioni che sarebbero state invece osteggiate da Maria Rita Gismondo, anche lei virologa al Sacco.

L’indagine è stata avviata nel marzo 2018, su segnalazione di irregolarità nella gestione delle iscrizioni a numero chiuso alla facoltà di medicina ed Odontoiatria dell’Università Statale di Milano, come spiegano i Nas di Milano. L'indagine ha ad oggetto "più episodi di condizionamento delle assunzioni pubbliche di docenti ordinari ed associati - ma anche di assistenti e dirigenti ospedalieri - secondo criteri non meritocratici, ma volti a favorire specifici candidati tramite la preventiva "profilazione" dei bandi di concorso sul prescelto da favorire, ed anche grazie alla puntuale scelta di compiacenti membri delle commissioni concorsuali".

I Nas di Milano hanno eseguito una serie di provvedimenti, in particolare quattro richieste di consegna di atti e documenti "con eventuale perquisizione in caso di mancata consegna", nove di consegna di atti e documenti e nove decreti di esibizione di documentazione in originale, "comprensivi dell’acquisizione del contenuto delle caselle di posta elettronica di 29 tra mail personali di docenti ed quelle mail da loro utilizzate presso gli Atenei".