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"Con le linee guida Inail di fatto non si apre, sarebbe una devastazione, spero che il governo demandi alle Regioni la possibilità delle linee guida regionali, in Veneto siamo già pronti: e stiamo lavorando affinché le linee guida Inail diventino, e io lo spero, un'alternativa da applicare solo nelle condizioni in cui la Regione non ha le proprie linee guida".
Lo ha sottolineato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel corso della quotidiana conferenza stampa per fare il punto della situazione sull'emergenza coronavirus, presso la sede della Protezione Civile di Marghera. "Ma se la Regione ha le proprie linee guida scritte dal Dipartimento Prevenzione della Sanità Pubblica regionale, chiediamo si applichino quelle - ha sottolineato Zaia - In sicurezza possiamo aprire". Quindi, annuncia il governatore, "da lunedì 18 maggio noi intendiamo aprire: bar, ristoranti, spiagge, attività commerciali, negozi, attività di servizi alla persona, centri sportivi, palestre e piscine". "L'impegno è importante, un impegno che ci prendiamo noi nella scelta perché l'ordinanza porterà la mia firma e lo faccio come un atto di responsabilità, sapendo che i veneti sono persone responsabili", ha sottolineato ancora, aggiungendo: "Si tratta di una nuova edizione di autonomia differenziata in cui il governo dice: 'facciamo un Dpcm e poi ogni Regione fa a modo suo'. Il governo ci dia la stoffa e ci facciamo noi l'abito su misura perché ogni territorio ha le sue peculiarità".
Per Zaia "servono poche regole, chiare e che mettano tutti in condizione di lavorare. E questo deve valere - sottolinea - a maggior ragione per il turismo e in particolare per le spiagge. Ricordo che il Veneto è la regione più turistica d'Italia, il settore realizza 18 mld di euro di fatturato, di cui 9 mld proprio dal turismo in spiaggia: per noi quindi è una questione di vita o di morte". Per il governatore del Veneto quindi "le norme previste devono poter permettere l'attività agli operatori, non certo i 5 metri di distanza tra ombrellone e ombrellone", ha spiegato.
"La crisi morde: in Veneto abbiamo già perso 50 mila posti di lavoro, di cui 35 mila nel turismo, e che non riusciremo certo a ricostruire in poco tempo", ha detto ancora il governatore, spiegando come "sul fronte del turismo ci tocca leggere che Germania ed Austria stanno realizzando da settimane i corridoi turistici per la Croazia, che accoglierà i loro turisti a braccia aperte. E il nostro ministro degli esteri cosa sta facendo?", domanda.