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Alex Zanardi è ancora in “gravissime condizioni”, è ricoverato “in terapia intensiva, è stabile e respira grazie alla ventilazione artificiale“. Sono le prime informazioni contenute nel bollettino diffuso dai medici questa mattina. Il campione bolognese è stato vittima ieri di un grave incidente a bordo della sua handbike, con la quale è andato a schiantarsi con un autoarticolato durante una gara in provincia di Siena.
La direzione sanitaria dell’ospedale senese ricorda che “il paziente, sottoposto ad un delicato intervento neurochirurgico” nella serata di ieri, durato tre ore, “e successivamente trasferito in terapia intensiva, ha parametri emodinamici e metabolici stabili”.
L’ex pilota di Formula 1 è stato sottoposto anche ad intervento maxillo-facciale in seguito ai traumi e alle ferite riportate al volto e alla testa.
Il medico aggiunge che Zanardi è “intubato e supportato da ventilazione artificiale mentre resta grave il quadro neurologico“. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime: “È arrivato da noi con questo trauma cranio-facciale importante, con un fracasso facciale e una frattura affondata delle ossa del frontale. È stato operato per ‘rattoppare’. Al momento tutti i numeri sono buoni, ovviamente neurologicamente non è valutabile, pur rimanendo la situazione grave”, ha spiegato il neurochirurgo Giuseppe Olivieri. L’intervento “è andato come doveva andare, ma è la situazione iniziale che era tanto grave”.
Il medico spiega che in casi come questo i peggioramenti possono essere rapidi: “Il quadro neurologico in questo momento non lo valutiamo, è una cosa che vedremo a distanza, quando si sveglierà, se si sveglierà. Situazione grave vuol dire che è una situazione in cui uno può anche morire e in questi casi i miglioramenti avvengono piano piano nel tempo, mentre i peggioramenti possono essere repentini".
“Io lo curo perché vale la pena curarlo. Essere ottimista o non ottimista non serve a niente, serve solamente curarlo. È stato un intervento come capita di frequente nel nostro mestiere. Io capisco l’ansia, ma al momento fare ipotesi non ha senso, so solo che quello che ritengo è che è un malato che vale la pena di curare e che deve essere curato. Poi la prognosi come sarà domani, fra una settimana o fra 15 giorni non lo so. Però sono assolutamente convinto che valga la pena curarlo”.
“I prossimi passaggi – ha proseguito il medico – per quanto è prevedibile, è che si stabilizzi, in una settimana o dieci giorni, si vedrà, e se le cose vanno bene pian piano verrà svegliato e poi valutato neurologicamente. Ha fatto una Tac subito dopo l’intervento, ora ha un piccolo catetere per la misurazione della pressione intracranica che ci tiene informati sulla situazione dell’encefalo e in caso di bisogno farà un’altra Tac, ma solo se aumenterà la pressione intracranica. Sono casi che succedono a noi con una certa frequenza, ma il nostro è un lavoro anche un po’ ‘artigianale’, ogni paziente è diverso dall’altro per cui è difficile fare confronti con casi simili”.