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Zona bianca, gialla, arancione e rossa: il sistema di colori delle Regioni è al centro del dibattito di queste ore. La variante Omicron dilaga in Italia, dove il picco è atteso tra due-tre settimane.
''L'Italia a colori è stato un sistema utile e condiviso con le Regioni. Credo che una riflessione possa essere fatta, di fronte a un popolo italiano che per il 90% si è vaccinato, credo che dobbiamo dare delle prospettive ai cittadini'' ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ospite di SkyTg24.
Bollettino dei casi? ''Credo che nelle prossime settimane è destinato a cambiare. Profondo rispetto per il Cts, è stato il nostro faro in questi mesi difficili, ma credo che per quanto riguarda la comunicazione e quindi il bollettino, siamo di fronte ad una scelta politica più che scientifica'' ha affermato Costa. ''Dobbiamo tenere conto di uno scenario cambiato, non dobbiamo sottovalutare che 27 mln di italiani hanno ricevuto la terza dose. Credo che modificare la comunicazione possa essere utile per stimolare coloro che non si sono ancora vaccinati'' ha aggiunto.
Parlando del sistema dei colori per le Regioni, il presidente della Toscana Eugenio Giani, questa mattina in collegamento con Lady Radio, ha ricordato che "è stato calibrato in una fase in cui il Covid si presentava in forma ben diversa, in cui il rapporto fra le persone che venivano contagiate e le persone che andavano a finire in un ospedale era uno a dieci", per questo superarlo "è nelle cose" ha osservato, "in ospedale adesso ci vanno la metà delle persone rispetto a quelle che ci andavano coi dati che avevamo prima, dunque anche il sistema dei colori deve essere cambiato".
Ieri sulla questione è intervenuto il professor Franco Locatelli, coordinatore del Cts. "Il sistema della colorazione delle Regioni è stato elaborato in maniera concertata tra ministero e Regioni in un’epoca diversa", ha osservato Locatelli, ospite di Che tempo che fa. "Che si possa arrivare a una riconsiderazione sta nella logica delle cose. Detto questo non dimentichiamo che esiste un carico di gestione nelle strutture ospedaliere anche per gli asintomatici che devono essere tenuti separati. Così come non facciamo l’errore che gli asintomatici non possano contagiare", ha sottolineato.
“La vita della stragrande maggioranza degli italiani in questi mesi è stata senza grandi limitazioni. Nelle prossime settimane dovremo aprire un confronto in particolare con le Regioni, convocheremo un tavolo tecnico per discutere le proposte e affrontare questa fase che sembra diversa rispetto alle precedenti", ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Controcorrente. "Siamo però in un momento non facile, i numeri dei contagiati sono molto molto alti. Grazie ai vaccini, le ospedalizzazioni sono inferiori rispetto al passato ma la pressione è comunque molto forte. L’Oms ci dice che ci stiamo avvicinando al picco, dobbiamo valutare bene cosa accade nei prossimi giorni e, come abbiamo sempre fatto, adeguare le regole alla fase epidemiologica che stiamo vivendo", ha aggiunto Speranza.
''Dobbiamo tenere conto di uno scenario cambiato, non dobbiamo sottovalutare che 27 mln di italiani hanno ricevuto la terza dose. Credo che modificare la comunicazione possa essere utile per stimolare coloro che non si sono ancora vaccinati'' aggiunge Costa.
Quanto alla suddivisione in zona bianca, gialla, arancione e rossa, ''l'Italia a colori è stato un sistema utile e condiviso con le Regioni - ricorda il sottosegretario alla Salute - Credo che una riflessione possa essere fatta, di fronte a un popolo italiano che per il 90% si è vaccinato, credo che dobbiamo dare delle prospettive ai cittadini''.