PHOTO
Potrebbero essere almeno quattro le regioni che passeranno in zona gialla o addirittura arancione nella settimana tra Natale e Capodanno. Già da lunedì dovrebbero tingersi di giallo Liguria, Veneto, Marche e provincia autonoma di Trento che andranno ad affiancarsi alla Calabria, al Friuli Venezia Giulia e alla Provincia Autonoma di Bolzano. È quanto emerge alla vigilia del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità in base al quale la cabina di regia e quindi il ministero della Salute dovrebbe emettere la nuova ordinanza.
L’ultimo bollettino dell’emergenza riportava ben 26.109 nuovi positivi su 718.281 tamponi e 123 vittime a causa del contagio da coronavirus. Il tasso di positività è salito al 3,6% mentre gli attualmente positivi sono 317.930 (12.277 in più rispetto a ieri).
I casi settimanali sono aumentati da 105.771 a 124.568, come anche i tre parametri che comportano il passaggio dalla zona bianca a quella qialla: il tasso di occupazione di pazienti Covid in area medica è dell’11,9%, i letti nelle terapie intensive sono al 9,5% e l’incidenza supera i 250 casi ogni 100 mila abitanti. Per il passaggio in giallo sono necessari 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti e una percentuale di occupazione dei posti letto in terapia intensiva pari al 10% e in area medica al 15%. Per il passaggio in area arancione, invece, l’incidenza deve oscillare tra i 150 e i 250 casi ogni 100mila abitanti, l’occupazione dei posti in terapia intensiva deve superare il 20% e quella in area medica il 30%.
In vista delle festività natalizie rischia la Lombardia (171,3 nuovi casi settimanali, l’area medica al 13,6% e le terapie intensive all’8,9%). Allarme anche in Lazio, dove si registrano 179,8 casi ogni 100mila abitanti, il 12,1% dell’area medica occupata e il 9,6% in terapia intensiva. L’Emilia Romagna è a quota 241 casi, 10% terapia intensiva, 10,7% in area medica. Il Friuli Venezia Giulia potrebbe passare addirittura in arancione con 378 nuovi casi settimanali e i reparti ospedalieri occupati al 23,3% per quanto riguarda l’area medica e il 14,3% per quanto riguarda le terapie intensive.