Nuove restrizioni già questo weekend, ordinanze anti-assembramento e intervento del governo con il passaggio di altre regioni nelle zone arancioni e rosse. L'Italia si appresta ad assistere a un'ulteriore stretta nel tentativo di arginare questa seconda ondata della pandemia di Coronavirus. 

Nuove misure sono proprio in queste ore al vaglio del governo e dei presidenti delle regioni, alcuni dei quali pronti a firmare fin da subito nuove ordinanze per evitare situazioni a rischio nel fine settimana. La mappa nuova dell'Italia divisa in zone gialle, arancioni e rosse si avrà solo domani, una volta elaborati tutti i dati in arrivo dalle Regioni e dopo la riunione della cabina di regia. Il governo va avanti con il meccanismo messo a punto (21 indicatori per decidere se stringere o allargare le maglie della stretta) lasciando ai governatori la palla di nuove ordinanze per arginare i contagi. 

 

Poi, dati alla mano, il ministro della Salute Roberto Speranza interverrà, firmando le ordinanze che decreteranno i temuti cambi di colore per Campania, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, ormai dietro l'angolo. 

Oggi il presidente del Veneto Luca Zaia e il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini dovrebbero adottare due ordinanze molto simili tra loro, con strette nei weekend per limitare gli assembramenti e i contatti sociali. Va avanti in queste ore il dialogo dei due governatori con il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, che tuttavia avrebbe qualche dubbio in più sulla nuova stretta, preoccupato dalle sorti di bar e ristoranti, già fortemente provati dall'emergenza. I tre, viene spiegato all'Adnkronos da fonti autorevoli, sarebbero intenzionati a far valere le loro ragioni col governo, chiedendo ristori immediati e certi per superare il nuovo giro di vite, un tema che oggi sarà sul tavolo della nuova riunione tra Conte e i capi delegazione con il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri.

Per la Campania si attendono invece gli esiti delle ispezioni volute dal ministero della Salute, quindi il report di domani decreterà su un eventuale passaggio da zona gialla ad arancione o rossa, chiesta a gran voce dal M5S che parla di "presa in giro" sull'attuale assegnazione della Regione capitanata da Vincenzo De Luca all'area gialla, quella a minor rischio.

Netta, in questo senso, la presa di posizione di Luigi Di Maio. "Le immagini del paziente ritrovato morto nel bagno dell’ospedale Cardarelli di Napoli sono scioccanti. Siamo di fronte a fatti drammatici e inaccettabili, episodi che ci spingono ad agire come Governo centrale, perché non c’è più tempo. A Napoli e in molte aree della Campania la situazione è infatti fuori controllo", ha affermato il ministro degli Esteri in un post su Facebook. "Non è più questione di opinioni o pareri, qui a parlare è la realtà", ha aggiunto Di Maio, sottolineando di avere "tenuto il silenzio fino ad ora per rispetto di tutte le istituzioni coinvolte. Ma ora bisogna intervenire immediatamente e bisogna farlo soprattutto al Sud, che rischia di implodere". 

Complessivamente, quindi, la ripartizione attuale delle Regioni nelle diverse aree è attualmente la seguente:

area gialla: Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto

area arancione: Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria

area rossa: Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano.