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I dati che emergono dal sistema della banca dati Siope, che rileva gli incassi ei pagamenti delle amministrazioni pubbliche, e dalla ricerca dell'Osservatorio nazionale Jfc Tourism&Management, hanno evidenziato come siano circa una quarantena i comuni sardi che applicano l'imposta di soggiorno sulla base della quale nell'isola sono stati incassati complessivamente nel 2023 circa 25 milioni di euro , quasi il 50% in più rispetto al periodo pandemico e il 30% in più rispetto all'anno precedente (2022).
A beneficiare maggiormente degli introiti della tassa sono i comuni costieri dell'Isola che d'estate fanno il boom di presenze. Al vertice della classifica dei primi 10 enti locali per gettito d'imposta si trova Olbia con quasi 2,7 milioni di euro. Subito dietro Arzachena con 2,6 milioni di euro: la cittadina della Costa Smeralda prima nel 2022 per incassi è stata scalzata dal top dal capoluogo gallurese. Terzo posto per Alghero con 2,3 milioni. Fuori dal podio due note località turistiche del sud Sardegna: Villasimius che sfiora i due milioni incassati e Pula con 1,4 milioni. A seguire Budoni con 1,4 milioni, il capoluogo sardo Cagliari con 1,2 milioni, Palau con 1,1 milioni, Santa Teresa Gallura con 1,1 milioni e San Teodoro con poco oltre un milione di euro. Su base provinciale la Gallura si conferma regina con circa 9,5 milioni di euro di gettito, quindi Sassari con 6,2 milioni.
"Staccati" gli altri territori sardi: 3,4 milioni il Sud Sardegna, 2,8 milioni la città metropolitana di Cagliari, 2,1 milioni per il Nuorese, e circa 620mila euro per l'Oristanese. Fanalino di coda l'Ogliastra con 258mila euro .