È stato colpito alla testa con uno o più oggetti contundenti ed è morto per politrauma cranico. È quanto emerge dall'autopsia effettuata ieri pomeriggio dal perito torinese Roberto Testi sul cadavere di Manuel Careddu, il 18enne di Macomer (Nuoro) ucciso da una banda di cinque giovanissimi, due dei quali minorenni. Anche oggi non è stato possibile identificare con certezza il cadavere, ma bisognerà attendere qualche giorno quando arriveranno i risultati sul Dna. Il super perito, che in passato ha lavorato sull'omicidio di Cogne, quello di Simonetta Cesaroni e quello di Garlasco, ha prelevato dei campioni biologici che saranno consegnati ai Ris dei Carabinieri di Cagliari per la comparazione della traccia genetica e la conseguente identificazione del corpo. L'autopsia è durata poco meno di tre ore e ha confermato che la morte del giovane è avvenuta per i colpi ricevuti in testa, aveva il cranio fratturato in più punti. Lo scheletro era intatto, non sarebbe stato sezionato o fatto a pezzi, ma di sicuro è stato fatto scempio del corpo. La salma sarà restituita ai familiari per il funerale solo dopo che arriveranno i risultati dell'esame del Dna, gli inquirenti assicurano che non trascorreranno molti giorni.