A riprodurre uno dei più celebri monumenti romani utilizzando esclusivamente mattoncini Lego è stato l’artista cagliaritano Maurizio Lampis, presidente dell’ Associazione Culturale Karalisbrick e fondatore del Museo del Mattoncino Karalisbrick a Sestu, dove l’opera è attualmente esposta in attesa del tour di esposizione per tutta la Sardegna, che comincerà il 24 e il 25 novembre a Carbonia, la prima tappa.

Un vero e proprio capolavoro realizzato in 5 mesi con circa 20mila mattoncini, 75 centimetri di larghezza, 50 di profondità e 75 di altezza, frutto di un progetto interamente appartenente a Maurizio, senza nessuna istruzione. Curata in ogni minimo dettaglio, tra cui la direzione dei visi delle statue e le scritte in latino, la fontana, riprodotta in Scala Minifigura, è identica all’originale: lo stacco tra i mattoncini che riproducono l’acqua e quelli che riproducono il marmo, bianchi e lucidissimi, è pazzesco.

Si tratta, inoltre, di un progetto unico al mondo, visto che la Lego ne realizzò ufficialmente uno simile anni fa per la serie Lego Architecture, ma molto più piccolo di quello del costruttore sardo.

Abbiamo incontrato Maurizio che ci ha parlato di sé e della passione che lo ha portato al successo, giustamente meritato, che lo sta letteralmente travolgendo in questo momento. Perchè 8 milioni di visualizzazioni solo in Italia, senza contare quelle all’estero, non sono certo quisquiglie!

Ciao Maurizio, parlaci un po’ di te e del tuo lavoro.

"Sono un costruttore di castelli medievali, ho girato l’Italia per 7 anni, frequentando le mostre italiane più importanti a Lecco, Lucca, Empoli, Genova e Torino, fino al 2017, quando ho fondato l’ Associazione Culturale Karalisbrick che primeggia in Sardegna grazie a 32 mostre organizzate presso i musei sardi. In aprile scorso ho aperto ufficialmente il Museo del Mattoncino Karalisbrick a Sestu, presso cui si utilizzano esclusivamente materiali ufficiali Lego: disponiamo di un’area espositiva che comprende 10 diversi temi, di un laboratorio di tecniche costruttive per bambini, unico nel suo genere in tutta la regione in cui io insegno prettamente le tecniche che utilizzo per le mie opere, e di uno shop unico di materiali e prodotti Lego."

Com’è nata la passione per le costruzioni Lego?

"Come tutti quelli nati a fine anni ’70, ovviamente anche io impazzivo per le costruzioni Lego: sono praticamente cresciuto con quelle tra le mani, era il mio giocattolo preferito in assoluto, poi da adolescente ho accantonato tutto e solo nel 2008, ritrovando i vecchi scatoloni in soffitta, ho provato lo stesso entusiasmo che avevo da bambino e immediatamente è partito tutto ciò che mi ha portato da allora fino ad oggi."

Come ti è venuta l’idea di realizzare la fontana di Trevi?

"Avevo da tempo in mente di realizzare uno dei monumenti italiani più caratteristici dopo aver riprodotto la basilica di Bonaria, che è uno dei monumenti principali in Sardegna; ero indeciso tra un paio di simboli italiani, poi ho optato per la fontana romana che è uno dei più significativi in quanto conosciuta in tutto il mondo. Il progetto è interamente mio, dopo uno studio accurato sul monumento assieme ad un esperto, e la realizzazione è durata 5 mesi. Io costruisco specialmente di notte perché c’è silenzio e riesco a concentrarmi, entro in una dimensione totalmente mia e dò spazio a fantasia e creatività."

Ti aspettavi tutto questo successo?

"Sinceramente? Proprio per nulla! Solo dopo aver finito la ricostruzione, rendendomi conto delle reazioni, sia di chi la vedeva dal vivo sia di chi la vedeva sui social, ho capito di aver realizzato qualcosa di unico e importante."

Quali sono i tuoi progetti futuri?

"Io mediamente riproduco un monumento all’anno. Ancora non so quale realizzerò per il 2022, sto lavorando su qualcosa ma ancora non ho le idee chiare, per ora mi godo il successo della fontana di Trevi, che tra poco inizierà un tour d’esposizione in diverse tappe sia sarde che, molto probabilmente, nazionali, poi si vedrà."