Uomini, donne e bambini che trovarono la morte in un inferno di fuoco. Parliamo del 28 agosto 1989. Nessuno potrà mai dimenticare il terrore, la disperazione e la rabbia. Le fiamme, alimentate dal forte vento di maestrale, impegnarono per giorni i Vigili del fuoco. Tredici le vittime, tra cui tre bimbi. “In memoria di chi perse la vita nel rogo” San Pantaleo (frazione del Comune di Olbia) non ha mai dimenticato le vittime di quella strage.

GIUSEPPE D’AMATO aveva 2 anni; MARIA ANNUNZIATA SESSA di anni ne aveva 30 e aspettava un bambino; MARIA PIA LO MUSCIO, 51 anni; FILIPPO SECCHIA e BARBARA SECCHIA, fratello e sorella, rispettivamente di 10 e 16 anni; PAOLA VITELLI non pensava di dover morire a 44 anni. Nemmeno ANNA ROMANO, 66 anni, e neppure ERICA SALIS che di anni ne aveva 55. ELISABETH HEINZ HUNGERER e HELMUT HEINZ HUNGERER erano coetanei, 38 anni ciascuno. E poi GUIDO ARDIZZONE, 63 anni, GIOVANNI DEIANA, 65 anni, e FRANCESCA PILERI, 60 anni: anche loro stati inghiottiti dalle fiamme.

I loro nomi rimarranno scolpiti per sempre nella memoria del cuore, come la poesia che incornicia le rocce di San Pantaleo. Attraversando il futuro, chi è rimasto ha portato con sé l’immagine di quei volti, ha ascoltato le “voci di dentro” che continuano a dialogare, ha accarezzato l’intimità di chi cerca il conforto in una preghiera. San Pantaleo non dimentica.