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Da oggi, a Carbonia, 4.000 pazienti rimarranno senza il medico di famiglia. E' quanto denuncia il gruppo politico di maggioranza "Carbonia Avanti". Come spiegato dal gruppo consiliare, dopo l'addio di tre medici non c'è stata immediata sostituzione, e questo "rischia di provocare, oltre che ulteriori disagi e disservizi per l'utenza interessata, anche un potenziale, grave, pericolo per la salute di tanti pazienti cronici che grazie al rapporto di fiducia (e conoscenza della propria storica clinica) col proprio medico di famiglia sono sempre stati adeguatamente assistiti".
Secondo "Carbonia Avanti" sarebbe stato più corretto "programmare soluzioni per tempo". Adesso su aprono due possibili scenari. Il primo è quello di una soluzione tampone, temporanea, che con la dislocazione di personale medico, infermieristico e amministrativo, permetterebbe ai cittadini rimasti senza medico di famiglia di poter essere assistiti tre volte alla settimana, per tutto ciò che compete la medicina generale, all'interno delle guardie mediche. Il secondo l'aumento dei massimali nel numero dei pazienti assistiti dai medici di base rimasti, da 1.500 a 1.800.
Il gruppo chiede però che si arrivi al più presto a una soluzione. "Soprattutto, per il secondo scenario, legittimamente, è indispensabile il riconoscimento di un adeguato corrispettivo economico ai medici. Non vorremmo che quest'ultimo aspetto sia lo scoglio su cui si stia arenando o rallentando la trattativa. Pertanto, invitiamo la Regione e l'azienda sanitaria locale ad accelerare i tempi e - conclude - a effettuare il massimo sforzo per andare incontro alle legittime richieste dei professionisti sanitari e risolvere quella che sta diventando una situazione pericolosa e quindi intollerabile".