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Nascere, vivere, morire: è il destino di tutti, è ciò che davvero ci accomuna.
Ogni vita è unica e speciale e alcune di queste contribuiscono a rendere più speciali le vite degli altri.
Fabrizio De André, con la sua arte, c’è riuscito.
Le parole che cascano dentro le sue canzoni, mai nate per caso, sono suggerite con cura da un’esperienza che ha avuto il privilegio di saper ‘guardare’.
Gli occhi ‘vedono’ le emozioni che nascono da quel che il cuore muove, da uno stato dell’anima.
Fabrizio ha trovato il modo per rivelarle, con intensità, attraverso la sua musica e le atmosfere che la sua voce continua a ricreare, quando l’ascolto sottolinea il passaggio di un racconto, quando la poesia assume la forma di una canzone.
De Andrè ha amato la Sardegna e le sue profondità, si è nutrito dei suoi tramonti e delle sue albe, ha toccato le pietre per udire la voce di un tempo lontano.
In quella solitudine che lo ha portato a forme straordinarie di libertà ha protetto le sue ambizioni, consegnando all’eterno i suoi attimi di vissuto.
Hai scritto: “c’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo” e in questo giorno che nasce a vent’anni dall’assenza di te, vorremmo lacrime di cielo per continuare a vivere della tua poesia.