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Il coro Donu Reale di Buddusò organizza una serata di musica in ricordo di Virginia Mela, giovane strappata alla vita da un tumore.
L’appuntamento è per sabato prossimo, 28 ottobre, presso la parrocchia di Santa Anastasia al termine della messa che verrà celebrata dal Parroco Don Nino Carta alle ore 18.
La celebrazione eucaristica sarà accompagnata dai canti del coro Donu Reale e dal coro femminile Eufonia di Gavoi, entrambi diretti dal Maestro Lisei.
A seguire i due cori daranno vita ad un concerto dedicato a Virginia per omaggiarne la memoria in musica e poesia sarda.
Nel corso della serata sarà presentata la poesia “A fiza mia”, scritta da Ambrogio Mela, padre di Virginia e membro del coro Donu Reale.
“Amparala" in lingua sarda significa proteggila, è questa l'invocazione che lo stesso padre scrive nei versi della poesia nella quale intesse parole semplici di una bellezza struggente.
Utilizza la sua lingua, Ambrogio, il sardo, per rivolgersi a Dio al quale affida , suo malgrado, la sua giovane figlia.
"Tenela a contu ca est minoredda", abbine cura perché è piccolina è la raccomandazione che il suo cuore di padre rivolge al Padre, Dio.
C'è rassegnazione e dolcezza fra le righe di "A fiza mia" e vi si scorge la profondità di un dolore infinito ma anche la certezza d'avere ancora la forza per innalzare al cielo preghiere per chi soffre e combatte la malattia.
Virginia era una figlia di Sardegna, dagli occhi vispi e il sorriso incantevole e fiducioso che a soli diciassette anni ha lasciato i profumi di questa isola per approdare in quel paradiso promesso alle anime pure come la sua.
“In custu mundu a peldidu sa gherra”, in questo mondo ha perso la guerra , scrive Ambrogio riferendosi all'estenuante lotta che sua figlia ha combattuto contro la malattia che alla fine ha vinto portandola via dai suoi affetti e lasciando il ricordo della sua giovinezza , delle sue speranze e della sua innocente bellezza.
I versi di questo padre hanno incontrato la sensibilità del Maestro Mauro Lisei che li ha resi "vivi" musicandoli. È nato così un canto dove le note si intrecciano alle parole e ad esse si saldano creando una melodia dolce malinconica nella quale si libera l'invocazione “amparala” in un corollario di armonizzazioni eseguite dal Coro Donu Reale di Buddusò.
Ambrogio, sua moglie Silvia e il Coro Donu Reale invitano tutti coloro che hanno il piacere di ricordare Virginia Mela, “fiza de custa terra chi sempre l'at a ammentare”.