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Dal 20 luglio, sino al 24, prenderà il via a Norbello l'appuntamento col Festival culturale Radici 2022. L'evento, giunto alla sua sesta edizione e dedicato a Stefania Piras, concittadina venuta tragicamente a mancare nel 2020, avrà luogo presso il Parco della Musica e delle Parole, ma nel corso dei vari appuntamenti sedi ospitanti saranno anche il giardino della biblioteca comunale e il campo comunale di calcio a otto Vincenzo Manca. Il tema cardine quest'anno sarà quello del viaggio, descritto in ogni suo aspetto attraverso racconti e testimonianze. Un viaggio (anche) nel tempo, rivivendo grandi eventi e personaggi illustri, fra storia e cultura, sport e musica, cinema, teatro e letteratura.
Il Festival Radici presenta due anime: "Una - spiega a Sardegna Live il sindaco Matteo Manca - è quella legata alla tradizione, per esempio attraverso i racconti dei più anziani e la degustazione dei piatti tipici, l'altra ci orienta verso tutta quella che è stata la seconda metà del Novecento, principalmente dagli anni '70 in poi". Il festival, riassume il primo cittadino, "abbraccia i temi più svariati, unendo alla tradizione isolana quella dell'intero Paese". L'evento, pertanto, mira ad espandere le radici, senza porre dei limiti culturali o territoriali, ampliando le vedute e raccontando tutto ciò che più o meno da vicino ha interessato vite ed esperienze del ramo più maturo della comunità.
Come accennato, centrale sarà il tema del viaggio: "Il viaggio - precisa Manca - è inteso in tutte le sue forme: non solo fisico, ma anche attraverso il tempo. Spazieremo dai racconti dei concittadini trasferitisi fuori per lavoro o per esigenze personali, sino appunto a trattare il capitolo 'viaggio nel tempo', partendo dai grandi protagonisti della musica italiana degli anni '70 e proseguendo con spettacoli teatrali a tema. Tutto ciò si svolgerà nei giorni in cui verranno inaugurate le nuove sezioni del Parco della Musica e delle Parole, ovvero quelle dedicate all'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, poi rappresentata come disco da Fabrizio de Andrè, e alle panchine tecnologiche dedicate ai vari autori tramite numerosi riferimenti. Infine, verrà allestita la zona letteratura sarda, che tratterà otto-nove autori isolani".
Fra gli ospiti un volto noto del panorama sportivo nazionale, il protagonista delle indimenticabili "notti magiche" del Mondiale di Italia '90: Totò Schillaci. "Proietteremo dei filmati ripercorrendo alcune delle tappe di quel grande evento, mentre Schillaci racconterà ai più giovani la sua esperienza. Il giorno dopo si svolgerà, ancora con l'ex giocatore protagonista, uno stage di calcio coi bambini del paese". Dallo sport alla musica, ripercorrendo pezzi di storia del cantautorato italiano: oltre al già citato de Andrè, vi sarà spazio per tributare grandi autori quali Luigi Tenco, Rino Gaetano e Francesco Guccini. "L'obiettivo è valorizzare e far conoscere un tipo di musica 'impegnata', quella dei grandi cantautori, che raccontava e tutt'oggi racconta dei problemi sociali e della quotidianità".
Senza dimenticare il nostro territorio: "Una parte del parco è dedicata alla letteratura sarda, e verrà dato spazio anche alle degustazioni. Lo spettacolo teatrale, invece - ricorda il sindaco -, sarà ambientato proprio in Sardegna". Un'occasione per unire due culture: quella che la Deledda definiva "cultura delle origini" (agro-pastorale, orale, sardofona), a quella che ancora la scrittrice chiamava "di inappartenenza" (urbana, scritta, italiana, europea). "Il fatto di vivere in Sardegna - precisa il primo cittadino - non significa non far parte di un contesto più ampio, che ha caratterizzato la vita di tutti noi e oggi più che mai influenza le nostre vite e quelle dei nostri figli".
Il festival, nato come progetto sperimentale, negli anni si è affermato raggiungendo una platea sempre più ampia e confermandosi di edizione in edizione. Già lo scorso anno un importante segnale di crescita, quando sul palco si è esibito Roberto Vecchioni. "Quest'anno - afferma l'amministratore - avremo con noi i Musici di Francesco Guccini. Siamo cresciuti tutti insieme: le persone hanno risposto in maniera importante, soprattutto i locali, ma anche tanti altri ospiti arrivati da paesi più o meno vicini".
Per il secondo anno consecutivo, al nome del festival si affiancherà quello di Stefania Piras: "Il parco è dedicato a lei, una delle persona che più ha incarnato nella sua esperienza tutti gli ideali sui quali si basa il Festival Radici. Parlo dell'amore per il proprio paese e per le tradizioni, con uno sguardo verso ciò che ci circonda. Rappresenta quella che è più in generale la nostra comunità, formata da svariate sfaccettature, da numerose e diverse anime, che partendo dalla tradizione danno un più ampio sguardo alla storia. Ecco - conclude -, Stefania era appunto una persona che incarnava in pieno questi valori".