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Sono stati celebrati da don Ciriaco Vedele, vicario del Vescovo di Nuoro, i funerali dell'imprenditore Pasqualino Contu, morto suicida a Orosei dopo che l'alluvione aveva distrutto la sua azienda di lavorazione del granito.
"Gesù Cristo, nella sua via curcis, è caduto per tre volte sotto il peso della croce e per tre volte si è rialzato. Anche a Pasqualino il fiume Cedrino aveva allagato per tre volte l'azienda ma, dopo aver reagito per due volte, alla terza non è riuscito a risollevarsi. Perché?"
Una domanda pesante, quella posta da don Vedele a se stesso e ai numerosi fedeli presenti nella chiesa di San Giacomo. "Pasqualino era un giusto" ha proseguito don Vedele "schiacciato dal peso per le sofferenze che ogni allagamento provocava nei suoi cari e nei suoi dipendenti, anch'essi parte della sua famiglia".
Una vita di sacrifici, quella di Contu, che negli anni '80 aveva ricevuto le autorizzazioni per dar vita al suo grande progetto e aveva lottato per assicurare un futuro alla sua famiglia e un po' di benessere al suo paese. Oggi, la moglie e i figli, hanno perso un padre e marito esemplare caduto sotto i colpi di un destino cinico che gli ha voltato le spalle.