Dare una voce all’anima, luogo depositario di emozioni, ma anche di sofferenze attraverso un viaggio nello straordinario universo femminile.

Raccontare le donne e le grandi tematiche che le circondano con  i suoni, le voci, i balli e le opere teatrali , questo il proposito pienamente raggiunto dal Coro femminile Intrempas, diretto da Mina Nanni, nella terza edizione di Emminass’anumu veru presentata da Giuliano Marongiu.

Il sipario  del cineteatro Pitagora di Orosei si è aperto sulle note del brano Intrempas Oroseinas, un inno dedicato al Coro che descrive il significato della memoria di una comunità  e che ha dato inizio al grande evento.

Un pubblico attento e pronto a cogliere il profondo significato di un omaggio alla bellezza, di un’esaltazione alla vita libera dalle violenza, di un riconoscimento a tutti i ruoli che le donne contemplano : figlie, mogli, madri, amiche, sorelle, semplicemente donne. Donne, troppo spesso vittime.

Tanti gli ospiti che hanno donato il proprio contributo all’iniziativa, il “Gruppo Etnos” di Orosei composto gli strumentisti Gian Giacomo Rosu, Giampaolo Piredda e  Mino Nanni , “Su Cuncordu e Tenore de Orosei”, il Coro femminile “Sa Pintadera di Oristano”, il gruppo folk femminile “Serra Ilighes” di Sorradile, “Sos cantores de sa Turre” di Orosei.  Ma non solo, il susseguirsi di esibizioni ha dedicato ampio spazio ai momenti di riflessione regalati dalla compagnia teatrale “Le arti Libere “ di Dorgali toccando importanti tematiche quali il femminicidio e l’alcolismo. Argomento, quest’ultimo, trattato con sentimento e coraggio, per mezzo di storie vissute, storie  di chi ha sconfitto la dipendenza dando un senso alla propria vita.

Maternità, discriminazione di genere, omofobia, i temi  interpretati, invece, nel monologo satirico “Bambolo di babbo” proposto dal cabarettista Mauro Salis.

Un incontro voluto e costruito con passione e sentimento che ha raggiunto l’obbiettivo delle stesse organizzatrici , lasciare un segno, l’impronta dell’anima vera delle donne