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La magia del “tempo immobile” cattura da sempre i visitatori che scelgono di ritornare a Ovodda in occasione di Autunno in Barbagia. Questo fine settimana il paese della longevità apre ancora una volta le sue porte nel segno dell’accoglienza e delle tante specialità che fioriscono dall’esperienza e dalla tradizione locale.
“Ancora una volta la nostra comunità si racconta attraverso gli antichi mestieri - spiega il sindaco Cristina Sedda -. Ovodda è anche il paese del pane, oltre che del formaggio e dei dolci, e nelle giornate di Cortes apertas saranno diversi i punti dove sarà possibile degustare e scoprire i segreti della lavorazione. Un grazie va rivolto a tutte le associazioni del paese per il lavoro che svolgono quotidianamente. Il loro supporto è fondamentale per tenere saldo il tessuto sociale ed economico nel quale viviamo”.
Tra sabato 16 e domenica 17 novembre, tra gli eventi è in programma la dimostrazione della lavorazione del latte e la preparazione del formaggio e della ricotta, la degustazione dei dolci tipici ovoddesi e la mostra e presentazione dei documenti “Le donne ovoddesi e il pagamento dei diritti feudali nel 1515” a cura del genealogista Raffaele Cau, dell’esperto di storia locale Enzo Liborio Vacca e del primo cittadino di Ovodda.
Nel centro di aggregazione sociale è stata allestita la Casa del Pane dove grazie alla Pro loco ovoddese sarà possibile assistere a “sa ^otta e su pane” nel forno a legna.
L’esibizione itinerante del Coro Polifonico Zente Sarda diretto da Enrico Pilo risuonerà nelle vie del centro storico che saranno caratterizzate anche dai balli de “Su sotziu de Ballu Orohole” accompagnato dall’organetto di Giovanni Mattu, dal Tenore di Ovodda e dal Gruppo folk “Oleri” i cui ritmi saranno scanditi dal suono dell’organetto di Pierpaolo Vacca e Filippo Sedda, mentre gli artigiani daranno prova della loro abilità tra arti e antichi mestieri.