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Il ricavato del corso di primo soccorso (Basic Life Support & Defibrillation) che si terrà sabato prossimo, 18 dicembre, presso il Centro Studi Petrarca di Quartu Sant’Elena (viale Colombo 158), sarà devoluto al gruppo “Abbracciamo un sogno”, costituito da pazienti oncologici che affrontano il percorso di cura e di vita.
L’iniziativa è nata dalla stretta collaborazione tra l’avvocato Gianfranco Piscitelli, quotidianamente impegnato contro ogni forma di violenza verso le donne, e il Presidente del Centro Studi Petrarca, Simone Marroccu.
“Il tumore al seno va combattuto con continuo impegno – ha sottolineato il legale -. Ho chiesto al mio fraterno amico Simone Marroccu, Presidente del Centro Studi Petrarca di cui sono responsabile del settore legale, di supportarmi nelle mie battaglie personali ed associative ed è così che si è deciso di trasformare in opera benefica sociale il prossimo corso”, quello del 18, che consentirà di ottenere l'attestato e l'abilitazione all'uso del Defibrillatore Semiautomatico (DAE), valido in tutto il territorio nazionale.
“Nell’occasione – spiega l’avvocato Piscitelli - anche gli istruttori non percepiranno alcun compenso o rimborso”.
Il gruppo “Abbracciamo un sogno” è nato dal bisogno di condividere esperienze, di programmare eventi per e con chi vive il percorso di malattia “cancro”, costellato di dubbi, speranze, gioie, colori e di quanto la vita quotidiana riserva a ciascuno nella costante ricerca del viver meglio con se stessi e con gli altri.
Il messaggio che il gruppo vuole diffondere è semplice ma fondamentale per chi inizia questo percorso di cura: di cancro si vive, e lo diffonde attraverso momenti di aggregazione o creazione di spazi formativi-informativi dedicati a tutta la popolazione.
Il cancro colpisce uno o più organi. Chi si ammala di cancro resta la stessa identica persona del giorno prima della diagnosi, forse più sensibile, più emotiva, più attenta, più audace.
Il gruppo attraverso le sue attività vuole essere vicino anche ai familiari che con i pazienti condividono lunghi periodi di cura: perché non si sentano soli, distanti e perché non si perdano per strada.
Il cancro entra a far parte della vita quotidiana di chi si ammala, della propria famiglia, dei propri affetti, ma occupa solo lo spazio che noi gli permettiamo di occupare.