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Il richiamo della storia e delle antiche tradizioni rivive nella notte delle maschere a Samugheo: il 27 luglio torna la Rassegna Estiva Maschere della Sardegna, giunta alla sua 6^ edizione. L’evento ideato dal gruppo Mamutzones Antigos di Samugheo, con il sostegno del Comune di Samugheo e la collaborazione della Pro loco, si consolida di anno in anno, coinvolgendo la comunità in uno spettacolo atavico e ancestrale, che abbraccia culturedifferenti, nazionali e internazionali, dando vita ad un affascinante e avvolgente connubio. La sfilata si svolgerà in notturna, poi canti e balli in piazza, e musica fino a notte inoltrata: uno spettacolo variegato che accompagnerà la comunità samughese nell’ultimo sabato del mese.
IL PROGRAMMA
Così si articola il programma della Rassegna Estiva di Samugheo:
Già dal mattino sarà possibile prendere parte a svariate iniziative e attività, con la visita libera alle rovine del castello di Medusa e, per gli avventurieri, con il trekking e l’arrampicata. Nel tardo pomeriggio saranno aperte le visite al MURATS – Museo Unico Regionale Artistico del Tessile, un'occasione per ammirare la collezione permanente dei manufatti risalenti alla fine del Settecento.
Alle ore 22, con partenza dal piazzale Parco Giochi, prosieguo in via Vittorio Emanuele e arrivo in piazza Sedda, al via la sfilata dei gruppi in maschera. Ospiti i Boes e Merdules bezzos di Ottana, Su Bundhu di Orani, Su Sennoreddu e S’Iscusorzu di Teti, Urtzu e Sos Bardianos di Ula Tirso, Is Arestes e S’Urtzu Pretistu di Sorgono. Sarà l’occasione per mettersi in mostra anche per i gruppi internazionali – “Dobczyce Song and Dance Ensemble” dalla Polonia, Gruppo “Rozsutec” dalla Slovacchia, Gruppo “Encantos De Mi Panamà” dal Panama – e per i celebri Krampus Alfagor Tuilf di Merano. Oltre a questi i gruppi locali: i Mamutzones Antigos (organizzatori), Su Carru ‘e Santu Michilleo – Su Traga Corgios e tante altre maschere improvvisate del carnevale samughese.
Alle ore 23:30, terminata la sfilata, la festa si sposterà in piazza Repubblica, dove allieteranno la serata i balli con i Dilliriana. A partire dalle ore 00:30 il dj set con alla consolle Francesco Cossu, che intratterrà chiunque volesse proseguire la nottata all’insegna del divertimento e della convivialità. Nel mezzo tanti eventi collaterali, organizzati da associazioni e gruppi che contribuiranno a rendere la manifestazione ancora più ricca e coinvolgente.
CRESCITA E VALORIZZAZIONE
Come detto, la Rassegna Estiva giunge alla sua sesta edizione e, visto l’incalzante interesse da parte degli appassionati, l’obiettivo dichiarato è quello di proseguire in questo costante processo di crescita. “Sin dall’inizio – spiegano i Mamutzones Antigos – abbiamo impostato l’evento in questa maniera: alle maschere tradizionali della nostra terra abbiamo affiancato quelle provenienti da altre parti d’Italia e del mondo. Negli anni abbiamo riscontrato un’importante risposta da parte del pubblico. Pertanto, il nostro obiettivo è quello di valorizzare e rinnovare la rassegna di anno in anno. Da questo punto di vista importante sarà l’aspetto promozionale, arrivare alle persone e portare all’attenzione della gente questo evento”, spiegano. Storia, tradizione e valorizzazione: questo il segreto per far sì che lo spettacolo delle maschere a Samugheo si affermi, e confermi, col passare del tempo. Un altro aspetto fondamentale, per i Mamutzones, è quello di promuovere “lo scambio culturale con le altre nazioni, per far sì che vengano a conoscenza e contatto di usi e costumi della Sardegna e del mondo”.
MAMUTZONES ANTIGOS: FRA STORIA E MITO
Fra i tanti protagonisti, appunto, i Mamutzones Antigos, principali artefici della rassegna. Anche i Mamutzones si inseriscono quindi nel ricchissimo ed originale repertorio carnevalesco delle zone interne dell’isola. Richiami, significati e usanze sono di antico lignaggio e, anche se il simbolismo primitivo è andato via via sbiadendosi per lasciare spazio ad altre tradizioni, un tempo esse erano legate alla passione, morte e rinascita de S'Urtzu, le cui feste si celebravano in quasi tutte le antiche società agrarie.
S’Urtzu è la rappresentazione del dio che a Samugheo (e anche in altre parti della Sardegna) prendeva il nome di “Maimone”, dio della vegetazione. I Mamutzones ne rappresentavano i seguaci: vestiti di pelli, nascondono il volto con un copricapo di sughero munito di autentiche corna caprine, e ogni tanto circondano S’Urtzu danzandogli intorno. I sonagli hanno invece significato apotropaico: con il loro suono tengono infatti lontani dalla cerimonia gli spiriti del male.