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L’esplorazione interplanetaria da oggi passerà anche attraverso la Sardegna. Al Radiotelescopio di San Basilio è stato inaugurato il Sardinia Deep Space Antenna (SDSA) dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) che offrirà supporto alle missioni nello spazio, dialogando con i satelliti, in un sistema che coinvolge soltanto 5 infrastrutture del genere al mondo: quella di San Basilio è una delle più all’avanguardia.
“È una giornata molto importante per la Sardegna – dichiara il vicepresidente della Regione Raffaele Paci –. Crediamo molto nel settore dell’aerospazio, l’abbiamo sostenuto dal primo momento, abbiamo investito tanto e continuiamo a farlo, e la presenza qui di Asi, Nasa, Esa, Inaf, JPL (Jet Propulsion Laboratory), delle altre Agenzie spaziali, che credono in questa strutturar e nelle sue potenzialità, dimostra che la strada è quella giusta. La Sardegna oggi entra in un network mondiale che, sono sicuro, porterà importanti ricadute economiche, occupazionali e di sviluppo in tutto il territorio”. Un “club esclusivo”, come l’ha definito il presidente dell’ASI Roberto Battiston, che ha spiegato come da oggi in poi il ruolo del Radiotelescopio non sarà più solo quello di osservare e ascoltare l’universo ma anche di interagire con i satelliti lanciati nello spazio per riportare dati anche in funzione di nuove missioni interplanetarie e lunari.
L’SDSA, oltre a condividere con SRT una parte delle dotazioni, ha un suo equipaggiamento e un centro di controllo specifico per comunicare con i veicoli spaziali. A partire da oggi sarà ufficialmente operativo nell’ambito del Deep Space Network della Nasa, fornendo servizi di comunicazione e navigazione anche alle sonde interplanetarie europee.
Il sistema è nato grazie ad accordi tra Asi e Inaf e a uno specifico accordo Asi-Nasa che lo utilizzerà in numerose missioni interplanetarie in collaborazione con JPL. Il suo debutto avviene nella fase finale della missione della sonda Cassini nel sistema di Saturno, il cui tuffo finale è stato seguito in diretta mondiale proprio attraverso il Radiotelescopio di San Basilio.
Il Radiotelescopio di San Basilio è stato realizzato dall’Inaf in collaborazione con ASI, Regione, Miur e Università. Per questa straordinaria opera la Regione ha investito oltre 20 milioni di euro. In più, per sostenere e far crescere le imprese che operano nell’aerospazio, sono stati investiti oltre 12 milioni di euro. “Bandi che hanno avuto un successo enorme – spiega Paci –, con domande di finanziamento che hanno superato di molto la dotazione disponibile tanto che abbiamo aggiunto altri soldi per garantire il finanziamento di tutti i progetti idonei. Questo dimostra che è un settore che sta crescendo molto e che, come si vede dai progetti presentati ai bandi, sta riuscendo a passare dalla fase di ricerca pura a quella di ricaduta sul territorio, e questo è un passaggio fondamentale perché è quello che può portare sviluppo e posti di lavoro. Continueremo a lavorare per sostenere l’aerospazio, insieme all’Universita e all’Inaf, perché la sinergia è fondamentale e ci ha permesso di arrivare all’importante risultato di oggi”.
Il vicepresidente della Regione ricorda poi ancora: “Con l’alta tecnologia possiamo superare il gap geografico, che spesso è un limite, trasformandolo in una risorsa. Le caratteristiche della nostra isola e le competenze digitali che possiamo garantire sono ideali per ospitare importanti progetti internazionali: pensiamo ad Aria nella miniera di Seruci o a SarGrav a Lula, pezzi di storia del nostro passato che rivivono grazie all’alta tecnologia. Questa è la strada, e oggi qui a San Basilio riceviamo un riconoscimento mondiale che ci rende molto orgogliosi”.