Una fiaccolata per ricordare Stefano Masala tre anni dopo la sua scomparsa. La comunità di Nule si è stretta attorno alla famiglia del giovane ieri, 7 maggio, nella processione partita dalla chiesa del Rimedio.

La fiaccolata, voluta dai coetanei di Stefano, è stata accompagnata dalle preghiere e dalla recita del rosario.

Al momento di meditazione ha preso parte anche il vescovo di Ozieri, Mons. Corrado Melis. La fiaccolata è partita alle 21, la stessa ora in cui scomparve per sempre l'allora 28enne di Nule che, secondo gli inquirenti, è stato ammazzato dagli stessi che uccisero la mattina dopo la sua scomparsa Gianluca Monni, studente di Orune.

I due delitti, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero collegati. Il 21enne di Nule Paolo Pinna (minorenne all'epoca dei fatti) e il 23enne di Ozieri Alberto Cubeddu, cugini, sono stati individuati quali responsabili del duplice omicidio.

All'origine dei delitti vi sarebbe una rissa che, pochi mesi prima del maggio 2015, aveva visto contrapposti i cugini Pinna-Cubeddu a Gianluca Monni. In quell'occasione ebbe la meglio il giovane di Orune che reagì alle molestie subite dalla ragazza da parte di Pinna e Cubeddu. Gli stessi, qualche mese più tardi, decisero di lavare l'onta di quella sera con il sangue.

Stefano Masala, compaesano di Pinna, sarebbe stato ucciso poche ore prima del delitto di Orune. La sua auto venne utilizzata dai killer di Monni per raggiungere il paese della Barbagia e poi data alle fiamme nelle campagne di Pattada.

Pinna è stato condannato in primo e secondo grado a vent'anni di carcere dal tribunale dei minori di Sassari. Cubeddu è ancora sotto processo al tribunale di Nuoro.