L'Italia è tra i paesi peggiori d'Europa per abbandono scolastico.

Lascia i banchi troppo presto il 17,6% degli alunni. Dato, questo, reso noto dall’ l'associazione che riunisce gli insegnanti italiani, Anief, che evidenzia come il nostro Paese si stia allontanando troppo dalla media dei 28 Paesi dell'Ue, scesa  al 12,7%, e all'obiettivo comunitario del raggiungimento del 10% entro il 2020.

"Non può consolarci sapere - continua l'Anief - che in Spagna lasciano la scuola prima del tempo, acquisendo al massimo il titolo di licenza media, il 24,9% dei ragazzi. E che anche Malta (22,6%) e il Portogallo (20,8%) sono degli esempi da evitare. Mentre sono sicuramente da prendere in considerazione quei 12 Paesi dell'Unione che hanno già raggiunto e superato l'obiettivo del 10% di dispersione. E pure Germania, Francia e Regno Unito, quasi prossimi al raggiungimento della soglia. Ma come rilevato di recente da Eurostat, anziché pensare agli altri è giunto il momento di tornare ad investire: la situazione risulta particolarmente critica in Sicilia, Sardegna e Campania, dove vi sono aree con punte di abbandoni scolastici del 25%. E il periodo più a rischio abbandono rimane quello dei 15 anni, quando i ragazzi frequentano il biennio delle superiori".

"L'allontanamento dall'Europa in merito alla dispersione scolastica - ha detto Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - non è un dato casuale. Ma è legato a doppio filo ai tagli a risorse e organici della scuola attuati negli ultimi anni. In particolare negli ultimi sei, quando sono stati cancellati complessivamente 200mila posti, sottratti 8 miliardi di euro e dissolti 4mila istituti a seguito del cosiddetto dimensionamento (poi ritenuto illegittimo dalla Consulta). Ora, siccome è scientificamente provato che i finanziamenti sono correlati al successo formativo, questi dati non sorprendono: più si taglia e più la dispersione aumenta".