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"E' inaccettabile che sia Roma a decidere come debba essere gestita l'acqua dei Sardi". Così l'amministratore unico di Abbanoa, Abramo Garau, che ha partecipato questa mattina all'audizione in Commissione Ambiente della Camera sulla proposta di legge "Daga" in materia di acqua pubblica. "La proposta di legge in discussione alla Camera dei Deputati rischia di mettere in discussione l'autonomia nelle scelte di gestione del servizio idrico integrato nella nostra Isola dove è determinante il ruolo dei Comuni: le nostre preoccupazioni sono condivise con il Consiglio delle Autonomie locali - ha spiegato Garau durante l'audizione in Commissione Ambiente - E' poco accettabile che sia Roma a imporre le dimensioni degli Ambiti o una forma di giuridica dei Gestori uguale per tutto il territorio nazionale. Questo modo di rapportarsi con gli Enti locali non è accettabile perché è in contrapposizione con le scelte sin qui fatte".
"E' stato difficile aggregare, ma sarebbe ancora più difficile e costoso disaggregare - ha sottolineato l'amministratore unico - Abbiamo di fronte l'esempio delle Province: anni di aggregazioni, disaggregazioni, soppressioni e ora si ingrana la retromarcia perché non si sa più chi si debba occupare della manutenzione delle strade o degli edifici scolastici. Non possiamo permetterci questo caos anche nel settore idrico. In Sardegna, in totale sintonia con il referendum, abbiamo escluso l'ingresso dei privati nella gestione. Io stesso - conclude Garau - sono stato eletto tre mesi fa dal 95% dei sindaci sardi proprio perché offrivo maggiori garanzie sul mantenimento dell'Azienda saldamente in mani pubbliche con un ruolo determinante degli Enti locali".