I lavoratori di Abbanoa sono sempre più vicini allo sciopero e i sindacati avvisano che manca poco alla proclamazione dello stato di agitazione. Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilctec Uil dichiarano però che "c'è ancora una possibilità di ristabilire un clima sereno tra gli operai e i vertici aziendali" e chiamano in causa il presidente della Regione, chiedendogli di farsi "garante di un nuovo corso".

I sindacati chiedevano ormai da tempo una soluzione alla vertenza e avevano deciso di non optare fino a oggi per soluzioni drastiche "per senso di responsabilità verso il ruolo pubblico essenziale dell'azienda. Ora la misura è colma, al presidente della Regione la scelta di intervenire per sanare la situazione o lasciarla andare alla deriva. Da anni cerchiamo di avere un dialogo con i diversi rappresentanti della società che si sono avvicendati ma nella più grande azienda industriale della Regione sembra impossibile ristabilire il rispetto dei principi cardine della contrattazione collettiva", commentano i segretari regionali Francesco Garau, Marco Nappi e Pierluigi Loi.

"Il lavoro svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori di Abbanoa non viene riconosciuto, né dal punto di vista professionale e organizzativo né sotto il profilo economico è una situazione intollerabile, per di più in una società che svolge un servizio essenziale per i cittadini. Un servizio garantito grazie all'abnegazione dei dipendenti, anche nel periodo più duro della pandemia, quando il lavoro da remoto ha prodotto evidenti miglioramenti gestionali nei confronti dei servizi al cittadino. A tutto questo si aggiunge la mancata condivisione con sindacati e rsu dei piani strategici che periodicamente vengono aggiornati, né tanto meno le modifiche organizzative. Scelte discutibili, e unilaterali, che hanno azzerato le relazioni sindacali con un crescente malcontento delle maestranze", concludono le sigle.