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24 febbraio 2020: sono passati ormai 16 anni da quel giorno, ma nessuno dimentica. Nelle prime ore del 24 febbraio 2004 un aereo Cessna 500 proveniente da Roma e diretto a Cagliari, si schiantava sulle pendici del monte Cresia nel comune di Sinnai.
L'aereo trasportava un cuore che era stato prelevato da una donatrice al San Camillo di Roma e destinato ad un paziente in attesa di trapianto ricoverato all’Ospedale Brotzu di Cagliari.
Nella tragica sciagura accaduta all’équipe cardiochirurgica composta da Alessandro Ricchi, Antonio Carta e Gianmarco Pinna hanno perso la vita, oltre all’équipe del Brotzu anche i due piloti Helmut Zurner e Thomas Giacomuzzi con il tirocinante Daniele Giacobbe: “Noi Non Dimentichiamo” è il post commovente dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari.
Il dramma
Un piccolo aereo con a bordo un'équipe medica che trasportava un cuore da trapiantare è precipitato a pochi chilometri da Cagliari, dove sarebbe dovuto atterrare. Sul Cessna 500, partito alle 5 da Roma Ciampino, viaggiavano sei persone: tre membri dell'equipaggio, due austriaci e un italiano, e tre medici del reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale Brotzu di Cagliari. Tutti morti sul colpo nell'impatto su un costone dei monti dei Sette Fratelli.
Il Cessna era scomparso dai radar dell'aeroporto di Elmas e aveva perso il contatto con la torre di controllo poco prima delle 6. Le ricerche erano scattate immediatamente, e poche ore dopo è stato individuato il relitto. Il posto dove sono stati trovati i relitti del velivolo era stato quindi raggiunto da una squadra del Soccorso alpino: l'aereo, secondo quanto aveva riferito l'Agenzia nazionale della sicurezza del volo, era stato noleggiato dall'Azienda ospedaliera Brotzu del capoluogo isolano per il trasporto urgente di un cuore destinato ad essere trapiantato in mattinata nell'ospedale di Cagliari. L'espianto dell'organo era avvenuto al San Camillo di Roma.
I medici
Lo staff medico era composto dal responsabile della divisione di Cardiochirurgia Alessandro Ricchi di 52 anni, dal suo assistente Antonio Carta di 38 e dal tecnico Gian Marco Pinna. Con loro i due piloti, entrambi austriaci, Helmut Zullner e Thomas Giacomuzzi. La sesta vittima è sempre un italiano, Daniele Giacobbe, messinese, 35 anni, che stava effettuando un volo di addestramento.
I medici avevano fatto un turno in sala operatoria fino alle 20 di ieri ed erano stati poi richiamati dalla direzione sanitaria dell'ospedale Brotzu quando dal centro trapianti è arrivata la disponibilità di un organo da prelevare al San Camillo Forlanini di Roma.
Gli specialisti cagliaritani erano partiti da Cagliari-Elmas poco dopo mezzanotte col velivolo della compagnia Airmed, un Cessna 500, che avevano già utilizzato per altre emergenze. A Roma è stato eseguito l'espianto del cuore e l'equipe si è nuovamente imbarcata sullo stesso aereo che ha staccato le ruote dalla pista di Ciampino alle 5. Tre quarti d'ora più tardi l'ultimo contatto con la torre di controllo di Cagliari-Elmas quando il pilota aveva segnalato che era tutto regolare e stava iniziando la fase di avvicinamento allo scalo.
Pochi minuti dopo l'aereo è scomparso dal radar di Decimomannu, che ha dato subito l'allarme. I resti dell'aereo sono stati trovati vicino alla cima del monte Cresia da un elicottero del Sar (Search and Rescue) dell'Aeronautica militare. L'agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto un'inchiesta sull'incidente.
Tra le cause della tragedia, le autorità avevano stabilito che il Cessna volava a una quota più bassa di quella prevista e avrebbe urtato, con la fusoliera, contro una guglia. Sui monti dei Sette Fratelli c'era una leggera foschia.